A riscrivere oggi la favola, Cappuccetto Rosso non ha più bisogno di andare nel bosco per incontrare il lupo; è il lupo stesso che si presenta direttamente a casa della fanciulla. Lo ha affermato in un recente intervento la Coldiretti Toscana, sempre più preoccupata di una situazione che da una parte vede la proliferazione dei predatori, lupi e ibridi, e dall’altra non vede nemmeno l’aiuto concreto agli allevatori.
Secondo Coldiretti Toscana il predatore ormai spadroneggia in tutta la campagna toscana. Attacchi quotidiani dalla Lunigiana al Casentino, dal Mugello alla Maremma, dal Chianti al Volterrano; ormai non esistono zone franche e l’incubo si presenta sia di notte che di giorno. E la Valle del Serchio è sicuramente una delle aree interessate dal fenomeno.
Coldiretti dichiara che gli allevatori sono esasperati ed i cittadini preoccupati perché la proliferazione dei predatori, lupi ed ibridi, non solo crea seri problemi alle imprese agricole, ma investe anche il rapporto con la popolazione in un numero crescente di aree della Toscana, come è stato denunciato anche dalla recente indagine conoscitiva sul lupo approvata dal Consiglio regionale.
nelle settimane scorse Coldiretti ha scritto una dettagliata nota a Marco Remaschi Assessore all’agricoltura della Regione Toscana.
“E’ bene ricordare che da gennaio 2014 a novembre 2016, a fronte di un danno subito dalle aziende, richiesto ed accertato, di oltre 2,2 milioni di euro, gli indennizzi erogati ammontano a circa 1,4 milioni di euro. – dice Tulio Marcelli, Presidente di Coldiretti Toscana, citando la suddetta nota – Sono trascorsi ormai 8 mesi da quando le aziende hanno presentato richiesta di risarcimento sull’ultimo bando regionale e, a tutt’oggi, non vi è stata alcuna liquidazione. Va considerato che una parte di tali domande è riferita ad attacchi subiti nei primi mesi del 2016. Sappiamo inoltre – continua il leader di Coldiretti – che i danni effettivamente subiti dagli allevatori sono ben superiori ai valori accertati, in quanto le lungaggini delle procedure risarcitorie scoraggiano i potenziali richiedenti. Tutto ciò ci porta a stimare che a fronte di un danno che supera i 3 milioni di euro, nel triennio 2014 – 2016, solo meno di 1,4 milioni di euro sono stati erogati quali risarcimento”.
Le molte iniziative intraprese non hanno dato per adesso nessuna risultato tangibile. L’adozione del piano Lupo Italia è tuttora bloccata, nonostante la posizione della Regione Toscana di cui Coldiretti dà atto; come non sembra aver prodotto alcun effetto l’iniziativa intrapresa dalla Giunta Regionale, con la propria delibera n.42 del gennaio, per superare il regime “de minimis”, a cui è sottoposto il sistema di indennizzo dei danni.
“Tutti questi elementi stanno determinando un clima di grave sfiducia fra gli allevatori – denuncia Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana – che si sentono profondamente penalizzati da un atteggiamento vessatorio delle istituzioni a tutti i livelli, fortemente condizionate da ambientalismo ed animalismo che, invece di garantire la preservazione della specie “lupo”, tendono a renderne insostenibile la coesistenza con chi attraverso sforzi enormi presidia e tutela il territorio, con costi ben superiori ai benefici. La misura è colma – sentenzia De Concilio – e se non arriveranno risposte rapide e concrete dovremo alzare il livello di mobilitazione”.
Tag: danni, allevatori, lupi
Roberto Conti
20 Ottobre 2017 alle 2:15
Premettendo che non sono un animalista (almeno non nel senso che viene dato comunemente al termine, poi gli animali è chiaro che piacciono a tutti), mi fa sorridere questa storia che in Toscana ci siano più lupi e loro attacchi che nel Klondike, del libro “Il richiamo della Foresta” di Jack London!!!!
Mi sorge il dubbio che parecchi degli eventi denunciati dagli allevatori e citati da Coldiretti Toscana siano veramente opera di lupi, si, ma, …mannari!!!