Sempre più incerto il futuro dei punti vendita Coop Tirreno presenti in Valle del Serchio ( i supermercati inCoop di Barga, Fornoli, e Pieve Fosciana). Dunque brutte notizie anche per il supermercato di Barga, aperto solo nel dicembre 2014, ma che già rischia di chiudere i battenti forse sostituito da un’altra catena di supermercati.
Al momento c’è induscussione un piano industriale di riorganizzazione, ma nello specifico non c’è ancora certezza di iniziative particolari sui singoli punti vendita. A Barga le voci che si rincorrono
sono quelle di un possibile subentro di una catena di supermercato discount (si parla della Simply), ma si era fatta voce anche di un subentro nel punto vendita di Coop Firenze, oppure di altre possibilità riguardanti anche il settore alimentare locale. Tutte voci di corridoio attualmente, in una situazione che sicuramente è molto delicata e tiene con il fiato sospeso i dipendenti del punto vendita.
Ieri a Firenze c’è stato l’incontro nazionale tra le organizzazioni sindacali e Unicoop Tirreno per approfondire il piano industriale.
In generale il problema è legato alla critica situazione economica di Unicoop Tirreno, come hanno fatto sapere i sindacati, , a causa di una serie di investimenti che non hanno reso e di perdite nei ricavi
La Coop ha fatto sapere che il risanamento dovrebbe essere garantito da interventi di riorganizzazione per aumentare i ricavi e a diminuire le spese. Gli obiettivi di recupero dovrebbero essere raggiunti attraverso un piano di tagli al personale (si parla di 600 esuberi totali in tutti i punti vendita di Unicoop) ma anche di chiusura di punti vendita o di loro cessioni. I supermercati presenti in valle del Serchio rientrerebbero nelle possibili cessioni.
I sindacati hanno già confermato un primo pacchetto di sciopero e nei prossimi giorni si svolgeranno le assemblee nei vari negozi per informare i lavoratori e organizzarne la mobilitazione. Sono previsti anche incontri tra i sindacati e gli enti locali.
In valle del Serchio i sindacati sono preoccupati per il destino dei lavoratori dei 3 punti vendita, che occupano in totale i circa 35 dipendenti, che qualora fossero oggetto di cessione uscirebbero dalla cooperativa perdendo tutele e garanzie.
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