Il piccolo borgo di Sommocolonia è, come tutti sanno, luogo ricco di storia antica e contemporanea; forse non è però altrettanto conosciuto per i preziosi tesori d’arte. Uno di questi è stato recentemente riportato all’originario splendore grazie all’intervento dell’Associazione Ricreativa Sommocolonia: si tratta di due dipinti parietali di Adolfo Balduini, collocati in quella che fu la sua casa dal 1922 circa.
Balduini, originario di Altopascio, visse gli anni della giovinezza in Argentina, dove erano emigrati i genitori; qui compì i primi studi artistici, assicurandosi una solida formazione accademica. Tornato in Italia frequentò la Scuola Libera del nudo di Firenze e l’Accademia delle Belle Arti di Roma. A condurlo a Barga fu il matrimonio con Amalia Salvi: il trasferimento nella cittadina della moglie segnò l’inizio del momento d’oro della sua produzione artistica, con un avvicinamento alle tematiche della quotidianità barghigiana e a quell’umanità semplice e rustica che diverrà protagonista delle sue opere.
Di questa umanità, lungo le pareti della propria abitazione sommocoloniese, Balduini aveva tracciato una grande quantità di schizzi, disegni e prove: i muri di casa erano un vero e proprio studio d’artista; per farci un’idea di come poteva apparire l’ambiente basti pensare che lo stesso faceva nella propria dimora Bruno Cordati, la cui azione è ancora oggi ben visibile nella casa di Via di Mezzo.
La casa di Balduini invece dopo la guerra cominciò a passare di proprietario in proprietario, condannando lentamente all’oblio le tracce del lavoro del pittore. L’urgenza delle manutenzioni, le riparazioni che seguirono la guerra, una scarsa sensibilità artistica sono stati solo alcuni dei motivi che nel corso dell’ultimo settantennio hanno portato a rintonacare tutta l’abitazione, perdendosi così il ricordo delle opere “casalinghe” del pittore barghigiano. Non di tutte però: due dipinti si sono salvati e recentemente, grazie alla preziosa iniziativa dell’Associazione Ricreativa Sommocolonia e all’aiuto del presidente Massimo Nardini, sono stati oggetto di un’attenta ed accurata opera di restauro, di cui qui pubblichiamo la relativa documentazione fotografica.
I due dipinti rappresentano due momenti di vita quotidiana contadina tipicamente femminile, legati alla lavorazione dei tessuti: una delle due donne ritratte sta filando a mano della lana o della canapa, l’altra sta predisponendo le “acce” che saranno lavorate col telaio. Scene di un’antica quotidianità barghigiana che il Balduini ha attentamente osservato per poi fissarle col pennello sul muro della propria casa e nella nostra memoria.
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