I segni del territorio: la toponomastica come fonte per la storia del paesaggio

-

Conoscere il territorio, acquisire la capacità di relazionarsi con esso, tutelarlo e conservarlo, queste le motivazioni alla base di un ciclo di conferenze promosse dalla Fondazione Ricci Onlus di Barga.
Da sempre attenta alla conoscenza e all’importanza del recupero e conservazione delle radici storiche e culturali della media e alta Valle de Serchio, la Fondazione Ricci vuole con questi incontri promuovere una lettura storica di quest’ambito territoriale fino ad arrivare all’individuazione dei segni cioè delle emergenze paesaggistiche, artistiche, storiche, artigianali-industriali che ancora sussistono. Degne di essere tutelate con una conservazione che parta dalla loro conoscenza per arrivare a una valorizzazione attraverso anche una serie di percorsi segnalati e usufruibili da chiunque voglia scoprire queste emergenze.
Le conferenze sono rivolte a chiunque sia interessato a questi argomenti, ma con un’attenzione particolare alla partecipazione delle Scuole per stimolare negli studenti la consapevolezza dell’unicità di questi beni, che possono essere definiti pienamente “beni culturali”, contribuendo a sviluppare il loro un senso civico comune e anche un’opportunità di lavoro, una risorsa per il loro futuro.
27 Maggio ore 11.30
Aula Magna ISI Barga
Giuliana Puccinelli: “La toponomastica come fonte per la storia del paesaggio”, prima parte.
Nei due incontri programmati si affronterà il problema della toponomastica, illustre dimenticata e degli equivoci in cui rischia di incorrere chi pretende di comprenderla e di interpretarla senza una adeguata formazione filologica.
Si esamineranno, raggruppandoli in categorie, alcuni nomi di centri abitati ricorrenti in provincia di Lucca (vico, villa, colonia, castello) e alcuni nomi di luogo che sopravvivono nelle campagne e soprattutto nelle zone montane, preziosi testimoni di un lontano passato.
Si tratta di toponimi di origine preromana (come Alpe e Appennino), romana (come i prediali), germanica (come fara, sala, cafaggio, trogo, arringo), bizantina (come Romagna, Selva Romanesca, Costa Romana), talvolta legati ad antiche pratiche agricole o a forme di economia e di proprietà e di utilizzo della terra inabissatesi dopo aver perdurato per svariati millenni (come ronco, ghiffa, diaccio, mandria, terre calde e fredde).

7 giugno ore 11.30
Aula Magna ISI Barga
Giuliana Puccinelli: “La toponomastica come fonte per la storia del paesaggio”, seconda parte

Tag: , ,

Lascia per primo un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.