“Se l’intenzione di KME è davvero quella del rispetto del principio di sostenibilità sociale e della salvaguardia dell’occupazione c’è un solo modo per farlo: ritirare dalle ipotesi in discussione quella della non riaccensione e della chiusura della fonderia rame. Tolga dal tavolo di trattativa con la Soc. Eredi Gnutti questa possibilità che è per noi inaccettabile”.
Così il segretario generale Fiom Cgil di Lucca, Mauro Rossi (nella foto) in risposta alla dura presa di posizione dell’azienda, dopo le assemblee sindacali di mercoledì 9 marzo.
“La
Direzione di KME ITALY – continua Rossi – ha dichiarato di considerare irresponsabili e pretestuose le iniziative di lotta decise dai lavoratori. Noi invece le consideriamo più che legittime e addirittura indispensabili.
I lavoratori hanno capito chiaramente che, se si dovesse chiudere la fonderia, in discussione non sarebbero soltanto i 65 lavoratori che vi operano con grande professionalità, ma il futuro stesso dell’intero stabilimento che verrebbe a dipendere completamente dal sito tedesco di KME e perderebbe la propria caratteristica di azienda integrata ed autonoma.
In questi mesi la Rsu ed i dipendenti hanno dimostrato un grande senso di responsabilità accettando di verificare tutte le ipotesi avanzate dalla Direzione aziendale che avessero al centro la difesa dell’occupazione. Con l’ultima ipotesi avanzata è l’Azienda che si è resa responsabile di deviare da questo obiettivo e da questo percorso e di violare anche lo spirito stesso dell’accordo siglato nel 2013″
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