Karin Schirmer è arrivata a Barga nel 1999 e, nella piccola valle del rio Latriani ai piedi del duomo, ha impiantato un allevamento di cani al quale ha dato il nome di Intissar.
Presto quel nome è divenuto sinonimo di eccellenza, di ottima selezione delle razze, di cani perfettamente educati, di grande sensibilità ed attenzione verso gli animali. E da subito le capacità di Karin Schirmer nello scegliere le linee di sangue e nell’educare i figli del suo allevamento sono state chiare ad appassionati e ad esperti di settore. Tra i suoi clienti si contano anche persone non comuni come principi del Quatar, famosi imprenditori ed attori. Ed i suoi animali sono stati non solo apprezzati ma anche premiati in competizioni di livello, sia nazionali che internazionali, spesso patrocinate dall’ENCI (Ente Cinofilia Italiano), a cui Intissar è iscritto.
Con la stessa dedizione e impegno, rispetto e amore, negli anni in Intissar sono stati allevati jack russel, chihuahua, bassotti kaninchen, chinese crested dog, pastori tedeschi, levrieri saluki e i veri padroni di casa: gli sloughi o levrieri arabi. Una razza presente da migliaia di anni in nord Africa ritenuta sacra da un popolo che non ha particolare affezione per i cani. Una razza che dà animali superbi, diretti discendenti degli antichi cani reali egizi.
Ed è con questa razza difficile, delicata ma generosa che Karin Schirmer ha avuto le più grandi soddisfazioni, ultima un campione mondiale nel 2015.
Ma tra i prati e le recinzioni di Intissar sono passati anche animali più sfortunati: trovatelli o cani abbandonati dalle proprie famiglie che, anche su richiesta del comune e di alcune associazioni, Karin ha accolto, rieducato quando necessario e poi affidato a nuovi proprietari.
L’idillio di Intissar e della sua proprietaria – su cui sono stati scritti articoli di giornale – è però finito da tempo, ed il successo e le soddisfazioni sono ormai ricordi.
L’allevamento è stato chiuso alla fine del 2013 e le difficoltà economiche, già presenti da mesi, adesso si sono fatte terribili. Ciononostante Karin Schirmer non ha mollato e soprattutto non si è liberata dei cani rimasti con lei. Nei momenti di gloria erano stati dei fidi collaboratori e l’intera sua famiglia; arrivate le difficoltà non è stato possibile, per la sua coscienza, cederli o allontanarli.
Così la famiglia di Intissar ha tirato avanti, senza che agli sloughi, ai jack russel, ai bassotti, ai pastori tedeschi, ai chihuahua rimasti mancasse niente. Soprattutto l’amore della proprietaria, disposta ad ogni sacrificio piuttosto che lasciarli alla fame o trascurarli.
Il carattere di Karin, tedesca, è forte, risoluto, integro. Questo le ha permesso di sopravvivere assieme ai suoi più grandi affetti nonostante le difficoltà economiche e le numerose bocche da sfamare. Ma ha anche creato scontri e attirato le antipatie di chi non ha capito la sua sincerità e la sua assoluta serietà e rispetto verso tutti gli animali.
Per usare un luogo comune, Karin si ama o si odia, e la comunità che l’aveva accolta quasi 20 anni fa come “la signora dei cani” nel tempo si è divisa in questi due poli.
Poco importa, oggi.
Karin ha deciso di rientrare in Germania, stremata dalle difficoltà economiche (chiamiamole con il nome giusto: povertà) e da atteggiamenti ostili e diffamatori dei quali non si conoscono le reali motivazioni.
Mentre si accingeva a risparmiare soldi per poter portare con se tutti gli animali rimasti con lei dopo la chiusura dell’allevamento – tutti oggetto di un’affezione profonda, impossibile per lei da ignorare – una faccenda piuttosto grave ha fatto precipitare le cose. La stalla annessa alla sua abitazione ha cominciato a presentare crepe, poi spaccature, infine è crollata rendendo inagibile anche la casa. Questo l’epilogo di fratture e cedimenti nel terreno circostante la casa che si erano presentate già da tempo, frutto forse della deviazione delle acque sul colle retrostante.
Si può dire “dalle stelle alle stalle” senza rendere ridicola una storia tanto seria?
La fretta di Karin di lasciare l’Italia è quindi ora più che mai pressante: i suoi cani sono al sicuro in canile e lei ospite da amici, in una situazione temporanea e disagevole che non può protrarsi a lungo. Servono però soldi. Per vaccinare i cani contro la rabbia come richiesto dalle normative europee; per dotarli di un passaporto; per concludere le pratiche di legge e per pagare il trasporto fino in Germania, con cui partiranno anche l’amata cavalla e l’inseparabile pappagallo.
La famiglia Intissar deve partire al più presto ed ha bisogno di aiuto economico. Chi conosce Karin e i suoi animali non avrà difficoltà a donare qualcosa, consapevole della bontà delle intenzioni di Karin e del suo legame – si può dire materno – con ogni animale che abbia incrociato il suo sguardo.
Aiutiamoli a partire verso una casa più solida e una vita più serena e piena.
In alcuni esercizi commerciali di Barga saranno presenti salvadanai dove lasciare un’offerta. Altrimenti è possibile donare qualcosa in più tramite la postepay n° 4023 6006 6266 4871 indicando il codice fiscale CPRMLN80T68A657W
Tag: allevamento, karin schirmer, intissar's
Claudia Schemmert
9 Dicembre 2019 alle 19:47
Scusate,
Sapete dove Karin finito?
Vi ringrazio
Claudia Schemmert