Farfalle nella minestra. La Del Monte: “Mancato rispetto delle procedure di controllo da parte del nostro personale”

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“La responsabilità è stata del nostro personale che non si è attenuto alle procedure di controllo previste”.

Così oggi la dottoressa Quilici in rappresentanza della Ditta Del Monte che gestisce il servizio mensa per il Comune di Barga, dopo il grave fatto verificatosi mercoledì con il ritrovamento di farfalle nelle zuppe di ceci servite ai bambini delle scuole barghigiane.

Una vicenda che avrà ovviamente delle conseguenze e che non si conclude qui, con l’attivazione peraltro delle procedure disciplinari da parte della Del Monte nei confronti principalmente della cuoca che si è occupata sia del controllo dei ceci incriminati che della preparazione dei piatti, ma che potrebbero riguardare anche alcune delle addette allo sporzionamento dei pasti.

Almeno per quei casi dove il problema è stato più evidente, come è successo, si è appreso oggi, presso la scuola materna di Barga dove la contaminazione delle zuppe di ceci è stata maggiore che da altre parti e da dove peraltro è partito l’allarme che ha poi portato a sospendere la distribuzione del piatto anche nelle altre scuole.

La Del Monte ha spiegato questi ed altri particolari nel corso dell’incontro organizzato dal Comune di Barga con i rappresentanti dei genitori delle scuole barghigiane e che era appunto previsto per questo pomeriggio, ed al quale hanno preso parte, oltre ai funzionari dell’ufficio scuola del Comune di Barga ed al sindaco Marco Bonini con la vice Caterina Campani, anche la dirigente scolastica Patrizia farsetti ed appunto i rappresentanti della ditta Del Monte oltre al dott. Rovai in rappresentanza dell’ASL 2.

E’ emerso che il problema è stato legato ad una partita di 30 kg di pacchi di ceci biologici utilizzata in buona parte per la preparazione della zuppa di mercoledì ed è stata la stessa rappresentante della Del Monte ad ammettere che anche nelle rimanenti due confezioni rimaste dei ceci, ancora integre, erano comunque evidenti i forellini che facevano presagire la probabile presenza di larve e farfalle: per l’esattezza si trattava del cosiddetto Punteruolo del grano (Spotilus Granarus), parassita che appunto si può trovare nei cereali, come ha reso noto il rappresentante dell’ASL intervenuto

“Le procedure di controllo prima della lavorazione dei cereali, soprattutto se biologici – ha poi spiegato – prevedono prima il controllo delle buste che poi il controllo della merce che viene messa in ammollo il giorno precedente la cottura. E’ evidente che la procedura non è stata rispettata perché altrimenti chi doveva occuparsene se ne sarebbe accorto per tempo”

La cuoca ritenuta responsabile dell’accaduto è stata allontanata dall’attività di preparazione dei pasti in attesa di valutare meglio l’episodio e l’azienda ha comunica to di aver reso ancora più rigorose le procedure di controllo ed ha avviato già da ieri sera gli aggiornamenti alle procedure sia per il personale addetto alla cucina che per le sporzionatrici dei pasti. Ma anche comunicato che non verranno più utilizzati i prodotti e non verranno più richieste forniture all’azienda produttrice dei ceci incriminati.

Il Comune da parte sua aveva richiesto già nei giorni precedenti alla del Monte (e ora la sta attendendo) una relazione dettagliata su quanto accaduto e sulle procedure di controllo e di qualità che verranno eseguite, ribadendo, come ha dichiarato il sindaco, che non verrà accettato che accada mai più una cosa del genere e riservandosi, in caso di altri episodi di questa gravità, parole del sindaco, la risoluzione del contratto di fornitura del servizio alla ditta del Monte.

“Pretendiamo controlli e procedure più rigorose e niente del genere dovrà più verificarsi; ma invitiamo anche la scuola ed i genitori a segnalare qualsiasi problematica legata alla fornitura dei pasti ai bambini così da poter intervenire immediatamente”

In parte la riunione di ieri è servita a fugare la preoccupazione e la sfiducia dei genitori che comunque alla fine si sono detti soddisfatti di quanto appreso; in parte però, perché comunque da alcuni genitori sono stati comunicati altri episodi di natura diversa verificatisi in queste settimane, che comunque hanno contribuito a sfiduciare gli stessi circa il lavoro dell’azienda che ha preso in gestione il servizio proprio da questo anno; tra questi un caso di un bambino celiaco della scuola materna, al quale è stato servito per errore cibo non idoneo per la propria patologia.

Lo stesso sindaco Bonini ha preso atto delle segnalazioni dei genitori ed ha riconosciuto la presenza di altre problematiche, soprattutto di carattere organizzativo e che comunque, per questi casi, tutti le questioni in essere vengono seguite per trovare la migliore soluzione, di volta in volta

Certo è che, dopo la vicenda ceci, della cosa si parlerà la prossima settimana anche in commissione mensa e che allo studio ci saranno controlli più approfonditi anche nei riguardi nel centro di preparazione dei pasti anche da parte degli stessi rappresentanti dei genitori.

“Questo caso avrà risvolti e conseguenze– ha invece dichiarato il dott. Rovai dell’ASL 2 pur assicurando che comunque l’ingerimento delle farfalle non ha rappresentato un particolare rischio per i bambini – – intanto perché quel tipo di cecio verrà segnalato ai preposti organi di controllo e rischia di essere ritirato dalla distribuzione non solo in Italia, ma anche in Europa in quanto non idoneo al consumo umano. La presenza di insetti al suo interno potrebbe infatti causare reazioni di tipo allergico che comunque per fortuna in questo caso non ci sono state. Di sicuro –ha aggiunto – ci sono anche gli estremi per una denuncia sia all’azienda fornitrice che a quella che ha poi utilizzato il prodotto per la preparazione dei pasti”.

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