Anche il Comitato per la sanità nella Valle del Serchio interviene sull’incontro avuto tra i sindaci della Valle e l’assessore alla sanità regionale, Stefania Saccardi. Il Comitato si chiede quanto sia credibile la brusca inversione di marcia della Regione, con l’accantonamento del progetto ospedale unico ed il salvataggio delle due strutture esistenti.
“La scorsa settimana gli amministratori della Valle hanno incontrato l’assessore regionale alla Sanità Stefania Saccardi: la riunione si è purtroppo svolta a porte chiuse, ma al termine dell’incontro è stato possibile per i cittadini avere un breve scambio di battute con l’assessore.
Il comitato Per la Sanità nella Valle del Serchio ha chiesto alla Saccardi rassicurazioni rispetto a quanto Enrico Rossi, per bocca della dottoressa Sabina Nuti, prospettò tempo fa per il nostro presidio: un drammatico ridimensionamento, con trasformazione dell’ospedale in un “PIOT – Presidio Integrato Ospedale Territorio”, cancellazione di moltissimi reparti e drastica riduzione dei posti letto. A questa preoccupazione, la Saccardi ha risposto in modo sprezzante: “In che ruolo si è espressa la Sabina Nuti? Non mi pare faccia l’assessore, che governi la Regione. Cosa è stato detto non mi interessa, oggi noi siamo qua a fare un ragionamento diverso: sono passati anni, le condizioni sono diverse, le norme sono diverse, le proiezioni e i bisogni sono in parte diversi. Oggi abbiamo detto: lavoriamo su quello che c’è andando a rinforzare quello che deve essere rinforzato.”
Parole, quelle della Saccardi, in aperto contrasto con quanto il presidente Rossi e la sua precedente giunta avevano minacciato in un passato recentissimo; in un contesto in cui la montagna toscana, nelle altre province, è stata massacrata, il comitato si chiede quanto sia attendibile questa brusca inversione di marcia. Vale la pena fidarsi, abbandonarsi a questa nuova primavera annunciata da un assessore che sostiene e difende una legge regionale che sottopone l’intera programmazione sanitaria regionale a tre mega-direttori nominati da Enrico Rossi? Una legge che manda a casa senza reintegro circa 2000 operatori sanitari? Una legge che annulla il principio di rappresentanza dei territori, ammutolendo di fatto ogni sindaco che volesse dire la sua riguardo alla salute dei propri concittadini?
La legge in questione, frutto del disegno autoritario del binomio Saccardi-Rossi, è la tristemente nota LR28/2015: per abrogarla si stanno raccogliendo firme in tutta la Toscana, e anche in Valle del Serchio è ancora possibile firmare a sostegno del referendum. Per informazioni su sedi e orari degli uffici, www.sanitavalledelserchio.it o 3289066485”.
Tag: ospedali, tagli, stefania saccardi, legge regionale 38, comitato per la santà, macro asl, Ospedale, sanità, asl
associazione per non morire di lucca
20 Ottobre 2015 alle 15:28
R: Comitato Sanità su incontro con assessore Saccardi e raccolta firme contro la Legge 28
L’Associazione vuole esprimere alcuni concetti di ordine generale e, altre osservazioni a riguardo dell’economia sanitaria Regionale e, infine, aprire un dibattito pubblico di vero interesse verso un settore che, purtroppo e fino a prova contraria, quello della Sanità è¨, forse, il più delicato e doloroso della vita di ognuno di noi.Vogliamo innanzitutto sottolineare che, se, nell’ambito di un sistema sanitario, non si focalizzano gli sforzi verso una rinnovata cultura del personale, ogni tentativo di tappare i buchi per mancanza di professionalità e di numero di dipendenti risulterà , per noi, sempre vana e poco credibile.Evidenziamo alcuni aspetti di ordine generale che , ogni giorno, sono alla base di una difficile identificazione del personale medico, paramedico ed amministrativo nel lavoro presso le strutture dell’ASL 2.Esiste una difficoltà evidente ad incentivare il personale in ordine economico e psichico e creare una maggiore efficienza, in quanto, per noi, l’espressione efficienza del servizio sanitario è¨ ambigua e fallace.Non vi è¨, realmente, un sistema di monitoraggio sia della spesa che dei risultati, in quanto non vi sono delle regole stabilite e condivise se non quelle legate al risparmio che, è¨ per noi palese, ad oggi l’obiettivo primario di ogni Azienda Sanitaria.Nella difficoltà di fare comprendere al personale tutto, ed in particolare modo a quello Dirigente, di essere parte integrante di una organizzazione con finalità non personali ma di efficienza globale e che, l’azione, deve rispettare regole e leggi, in primis l’articolo 32 della Costituzione Italiana.Difficile il rapporto con il quotidiano ed un comportamento virtuoso , infatti grazie a parametri contrattuali, alcune voci sulla valutazione del singolo soggetto lavoratore sono totalmente assenti, e la performance, viene raggiunta o meglio, deve essere raggiunta, sotto lo scacco di un nebuloso interesse al risparmio.Pertanto, concludendo la parte “filosofica†del nostro ragionamento vogliamo profilare che l’efficienza e la qualità dei servizi sanitari erogati alla popolazione non dipendono in maniera diretta da modelli, ogni paradigma può essere gestito bene o male, ma piuttosto i fattori determinanti sono, per noi di altro genere, quali: la responsabilità personale, la verifica dei risultati, la considerazione del contesto, la fluidità delle relazioni gerarchiche…Dal punto di vista del risparmio , nell’accorpare 12 AASSLL in tre, nel ridimensionare i servizi e via dicendo, vogliamo solo evidenziare i dati economici della nostra Regione e, ovviamente, lasciare a chi legge l’interpretazione dei numeri analitici ed asettici.Il Budget della Regione Toscana nel 2014 è¨ stato di 8 miliardi e 994 milioni di euro.Di questi 7 miliardi e 884 milioni di euro, ovvero il 75 per cento del bilancio, solo per gestire la sanità con i suoi 51460 operatori.La Regione ha speso per i nuovi 4 Ospedali 421 milioni 892 mila e 892 euro, con il contributo del privato pari a 72 milioni di euro, il 25 per cento.Con il contratto tra il pubblico ed il privato, gestore dei servizi non sanitari per i 19 anni decisi, si avrà un esborso di circa 66 milioni di euro annui verso il projet financing, che diviso 4 determina esattamente , per ogni ASL 16 milioni e 500 mila euro.Quindi in sintesi, il privato nei 19 anni di attività con il pubblico, intascherà , a fronte degli iniziali 72 milioni di euro investiti la cifra di 1252 milioni di euro.Pertanto, questo il quadro , la nostra opinione è¨, quella ribadita in altri ambiti e da altri soggetti, e cioè¨ che, i tagli si possono fare laddove il denaro esiste, in un ambito di un risparmio che, se pur legittimo, addiviene da una strategia studiata a tavolino e, come quasi sempre accade, sulle spalle dei più deboli.Associazione per non morire LUCCA