“Com’è noto, la legge regionale 28/2015 ha unificato in un solo, pachidermico agglomerato le precedenti Asl di Livorno, Pisa, Lucca, Viareggio e Massa, creando un mostro amministrativo nel quale le comunità locali hanno perso ogni potere decisionale; i sessantamila abitanti della Valle valgono oggi il minuscolo 3% di un’area immensa che supererà il milione di residenti, governata da un vero e proprio podestà: il ‘Direttore della Programmazione’ infatti, nominato direttamente da Enrico Rossi, avrà in mano un potere enorme sul nostro diritto alla Salute, senza efficaci bilanciamenti democratici”
Così la pensa il Comitato per la sanità nella Valle del Serchio affinché la popolazione della Valle firmi il quesito referendario per abolire la Legge Regionale 28.
“Annientata la sanità in Lunigiana e nell’Appennino Pistoiese, in favore dei nuovi megaospedali di Massa e Pistoia, la Regione Toscana vuole mettere in ginocchio anche Garfagnana e Mediavalle – afferma il Comitato – . Dopo l’annunciata chiusura della nostra area chirurgica per come la conosciamo oggi, anche il punto nascita sembra essere ufficialmente sotto assedio: stando alle parole del Presidente della Conferenza Zonale dei sindaci, Marco Bonini, il reparto di ostetricia e ginecologia potrebbe essere a rischio “smantellamento”.
È questa un’ulteriore conferma delle intenzioni dichiarate a suo tempo da Enrico Rossi: chiudere il Presidio Ospedaliero Valle del Serchio per trasformarlo in un’altra struttura, di livello molto più basso, a carattere sostanzialmente territoriale. Freddi esecutori del disegno del presidente, i vari direttori nominati sul territorio, che ormai senza freni inibitori, né resistenza reale da parte dei sindaci, si abbandonano a una macabra danza sulle nostre teste; il direttore Polimeni è riuscito a scrivere, nella recente Previsione di Bilancio, che la Asl 2 di Lucca ha avuto nel 2015 più risorse e che quindi, per mantenere i servizi, “si impone la decisione di proseguire nella riorganizzazione [tagli, ndr] dei servizi in Valle”: si riducono le attività sanitarie non perché calano i soldi a disposizione, ma perché aumentano.”
Il Comitato critica poi l’operato dei sindaci: “Di fronte a pericoli del genere, e a una sfrontatezza davvero insopportabile, i nostri sindaci continuano a confinare i loro deboli pigolii di protesta in riunioni segrete, chiuse al pubblico; per questo i cittadini della Valle e dell’intera Toscana si sono dati da soli una possibilità di riscatto: a opera del Crest (Comitato Regionale Emergenza Sanità Toscana) è stato depositato un quesito referendario per abolire proprio la famigerata legge 28/2015, lo strumento formale adottato da Enrico Rossi per realizzare il suo progetto autoritario. Il comitato Per la Sanità nella Valle del Serchio, membro fondatore del Crest, è il responsabile di zona per la Valle; già molte associazioni e movimenti, politici e civili, hanno sposato questa battaglia di libertà, ma c’è bisogno che sempre più cittadini liberi di Garfagnana e Mediavalle partecipino in massa: prima, firmando a sostegno del referendum, poi votando “Sì” per abrogare una legge scandalosa come la LR28/2015 che, oltre a uccidere come detto le comunità locali, elimina qualcosa come 2.200 operatori sanitari, causando molteplici chiusure di reparti ospedalieri.
I moduli per la raccolta firme saranno presto disponibili in tutti i comuni della Valle: per informazioni, chiamare il 328-9066485 o visitare il sito www.sanitavalledelserchio.it.”
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