Marco Poma, come detto presente alla serata, ha ricostruito nell’occasione e con il suo film il profilo umano e artistico del maestro dello Spazialismo. Il tutto attraverso gli occhi di critici e curatori, ma anche attraverso la sua personale visione artistica espressa attraverso la telecamera.
Lucio Fontana, uomo del mondoRegia di Marco Poma / Produzione Metamorphosi 2004.Il film tende a ricostruire un preciso identikit di Lucio Fontana sotto il profilo umano ed artistico, attraverso una metodologia innovativa e coerente col contesto tecnologico attuale. E’ soprattutto il risultato di un’esperienza realizzata mediante la ricerca sull’espressione e sul linguaggio elettronico e digitale che Metamorphosi ha sviluppato in tutti questi anni. Per coinvolgere in modo totale le caratteristiche degli strumenti d’indagine che la tecnologia mette a disposizione del racconto mediale, per prima cosa è stato necessario approdare ad un certo tipo di innocenza. Si è trattato di ricostruire una verginità dello sguardo simile al reset di un computer, quasi per azzerare una piattaforma conoscitiva fatta da una visione facile e preconcetta, destinata più a imbalsamare che a far vibrare l’opera e la vita di Fontana. Di fatto per ricostruire la variegata essenza di Fontana, si è dunque abbandonato ogni metodo convenzionale del progetto cinematografico e documentaristico, basato sulla stesura di una sceneggiatura, per approdare ad un work in progress determinato dalla raccolta di elementi identificanti una personalità, come per una tecnica d’imputazione in un’istruttoria giudiziaria. Il metodo suggerisce di porsi nei confronti dell’identità del soggetto similmente a quella di uno sconosciuto, del quale bisogna seguire ogni piccolo segno senza tralasciare, se non volutamente, nessun elemento, per arrivare a delineare il suo ritratto più vero. Le indagini si dipanano dai luoghi che maggiormente caratterizzano la vita di questo artista, da Rosario di Santa Fè a Milano, da Albissola a Comabbio, senza vincoli spaziotemporali. Si arricchiscono delle preziose testimonianze di chi ha conosciuto l’indagato Lucio Fontana. L’analisi di un’esaustiva sequenza delle sue opere sono state inoltre risorsa primaria per la realizzazione del documentario. Successivamente, nell’editing finale del film, è entrata in gioco la tecnologia digitale che ha consentito di operare in modo molto elastico, sulle straordinarie connessioni scaturite tra gli elementi raccolti, facendo interagire tra loro i vari documenti. Infatti il montaggio digitale ha reso possibile, oltre che a smembrare, tagliare, ricucire e giustapporre, in modo logico e funzionale, tutti i tasselli dell’inchiesta, come in un puzzle, ha reso soprattutto possibile aggiornare i programmi, modificarli costantemente in base a nuove testimonianze e a colpi di scena, proprio come in un continuo work in progress per la costruzione di un dossier di una vera istruttoria . Grazie a tutto questo “Lucio Fontana un uomo del mondo” vuole avere tutti quegli elementi che gli consentano di approdare a tutto tondo in un’opera filmica della nostra epoca.
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