Ha aperto i battenti ieri, 22 luglio, presso la Galleria comunale di via di Borgo, gestita dall’associazione Venti d’Arte, la mostra “Sogni di Icaro” di un artista che da queste parti tutti conoscono e stimano molto: Swietlan Kraczyna.
Oltre ad alcune opere di cornice, la mostra si caratterizza per 12 bellissimi disegni a china, tutti in color seppia, dedicati al tema della mostra
Icaro è un soggetto che ritorna spesso nelle opere di Kraczyna. La prima volta fu nel 1965 quando realizzò un certo numero di disegni a china, sempre dal titolo “Sogno di Icaro”, basati sull’idea che forse Icaro avrebbe potuto essere salvato dall’amore; da qualcuno che lo attendeva e sognava di lui.
Negli ultimi 50 anni spesso Kraczyna è tornato ad ispirarsi ad Icaro rivisitando anche il tema del suo specialissimo sogno.
La mostra aperta ieri, sarà visitabile fino all’8 agosto, raccoglie una serie di disegni realizzati tra il 2014 ed il 2015 ed è lo stesso artista a spiegarci meglio il perché di questa nuova esposizione che rilancia il “Sogno di Icaro”.
Una notte a metà ottobre dello scorso anno ho fatto un sogno molto vivido: stavo facendo con una grande penna un disegno di Icaro che tornava a volare. Il giorno dopo e nei giorni che seguirono, quel sogno è diventato persistente e, infine, mi ha spinto a tornare a una tecnica che non avevo usato per diversi decenni. C’è qualcosa di fondamentalmente affascinante disegnare a china; non si può cancellare, e ogni segno, ogni linea è lì per rimanere come testimonianza del processo del divenire, svelando gli errori, i cambiamenti, la lotta che si incontrano mentre si realizza un’opera; rimane insomma tutto nel prodotto finale che permette di vedere tutta la vita, il vissuto del disegno. Ho deciso di tornare a questa tecnica ed a questo tema che avevo cominciato 50 anni fa, per vedere i cambiamenti o le similitudini che avrebbero avuto queste nuove immagini.
Non è mia intenzione illustrare un sogno, ma voglio evocare la sensazione di sognare dove certe cose sono chiare ed evidenti, mentre altre sono ambigue e mutevoli. Come l’erotismo, evocato nelle mie nuove opere dalla opposizione simbolica di elementi notturni; del volare dentro e fuori labirinti lunari.
Vorrei che il visitatore si sentisse, nel visitare la mia mostra, dentro un regno onirico dove tutto è possibile e tutto può diventare una nuova e diversa realtà.
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