La storia di Barga è ricca di personaggi che, nel corso dei secoli, hanno espresso, secondo le proprie inclinazioni, l’amore per la città natia. Nel secolo appena trascorso una delle persone che ha manifestato con sincerità e passione questi sentimenti è stata Maria Vittoria Stefani, scomparsa lo scorso 6 aprile.
Maria Vittoria Lucignani, moglie del “notaro” Riccardo Stefani, ha speso la propria vita nell’impegno civile e culturale per la città; molti sono stati i volumi usciti dalla sua penna: i suoi libri fondevano le attente e rigorose ricerche storiche all’interesse per le tradizioni popolari, alla storia più quotidiana delle nostre terre, alle testimonianze personali. Tutto questo unito da un solo filo conduttore: il grande amore per Barga che traspare da ogni pagina, da ogni frase con cui Maria Vittoria Stefani riusciva a fissare nero su bianco, con una sensibilità unica, sentimenti ed emozioni che sono patrimonio di ciascun amante della “vecchia Barga”. Pagine che, pur appartenendo e parlando di passato, sono ancora oggi vive ed attuali.
Tutto questo è emerso nella mattinata di sabato 9 maggio, quando tanti barghigiani si sono radunati nella Sala consiliare di Palazzo Pancrazi per ricordare insieme la figura di Maria Vittoria Stefani. Hanno portato il proprio saluto i familiari e i rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni che hanno fortemente voluto e partecipato a questa cerimonia: il sindaco Marco Bonini, il direttore dell’Istituto Storico Lucchese di Barga Sara Moscardini, il Governatore dell’Arciconfraternita di Misericordi di Barga Enrico Cosimini, il Gruppo dei Campanari di Barga con il Presidente dell’Unione Campanari della Valle del Serchio Manuel Graziani, che nell’occasione ha presentato al pubblico il nuovo logo dell’associazione.
A sugellare il ricordo sono stati i tre bei interventi di Pier Giuliano Cecchi, tra i più decisi promotori dell’iniziativa, che ha parlato dell’inscindibile legame della sensibilità e dell’attività di Maria Vittoria Stefani, di Paola Stefani che ha fatto un ricordo del ruolo di Maria Vittoria all’interno della famiglia, in particolare come “custode” delle memorie familiari, e di Graziella Cosimini, che ha ricordato Maria Vittoria come modello di emancipazione femminile e nella sua produzione letteraria e poetica.
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