Il freddo e la neve di quel lungo inverno furono tra i peggiori nemici dei soldati schierati
sui crinali appenninici ed apuani, specialmente di quelli italiani arruolati nell’esercito della Repubblica Sociale. Anche la popolazione locale viveva nel disagio quotidiano. E non solo per le bombe, pure per l’approvvigionamento alimentare.La conclusione della guerra era ancora lontana, ma finalmente, dopo la metà di aprile, più per il ritiro dei nazi-fascisti che per effetto di un’avanzata degli alleati, fu possibile scrivere la parola “fine”. Alto fu il contributo fornacino a quel conflitto. Anche in termini di vittime.
I marinai Claudio Stefanini, Pietro Chiezzi e Marcello Filippini, gli alpini Gino Arrighi di Ermete e Giovanni Giuliani di Giocondo e i soldati Edmondo Pierotti e Giulio Moriconi, furono tra i militari morti su un fronte di guerra. I due alpini rimasero uccisi nel 1943 durante la campagna di Russia, mentre il primo dei due marinai nell’agosto 1941 e il secondo nel maggio 1942. Gli altri militari morirono nell’anno 1942.
Altri militari fornacini morti in operazioni belliche furono il sergente magg. Bacci Giovanni, il sergente magg. Romagnoli Sabatino, il sergente Masini Giordano, i soldati Bonini Lido, Cheloni Leonetto, Giovannini Antonio, Griffi Carlo, Lucchesi Michele, Motroni Marino, Sichi Giorgio e l’alpino Giuliani Giovanni.
Terigi Sergio di Giuseppe e di Benassi Anna, nato a Barga il 18 luglio 1921, fu tra i rastrellati del 12 settembre 1944 a Gragliana, frazione del Comune di Fabbriche di Vallico, insieme ad altri giovani di Fornaci e no. Morì a Berlino il 7 maggio 1945 a seguito di ferite riportate durante un bombardamento aereo anglo-americano.
Pasquini Adriano di Alberto e di Pellegrini Olga, nato a Barga il 10 gennaio 1925, fu invece uno dei fornacini che combatté con i partigiani. Fu fucilato dai tedeschi in circostanze non precisate, a Pescaglia, il 13 luglio 1944.
Anche tra i civili all’epoca residenti in paese ci furono vittime. Ecco i loro nomi:
Banchieri Maria di Pietro e di Barsanti Elvira, nata a Capannori il 12 maggio 1895, sposata con il sottostante Augusto Martinelli, deceduta in località “Paroli” per scoppio di granata il 14 ottobre 1944;
Martinelli Ilio di Augusto e di Banchieri Maria, nato a Barga il 18 giugno 1930, deceduto a Barga il 14 ottobre 1944 per esplosione di granata;
Martinelli Augusto di Pietro e di Pierotti Severina, nato a Lucca il 15 gennaio 1889, deceduto a Barga per esplosione di granata;
Cavani Giovanni di Carlo e di Lucchesi Annunziata, nato a Barga il 5 agosto 1935, deceduto a Barga il 31 ottobre 1944 per cannoneggiamento;
Gori Pacifico di Francesco e di Lunardi M. Aldina, nato a Pistoia il 16 settembre 1919, deceduto a Lucca in seguito alle ferite riportate durante un cannoneggiamento a Barga;
Simoni Domenica di Pasquale e di Bravaccini Maria, nata a Verghereto il primo ottobre 1899, deceduta in Barga il 19 dicembre 1944 per cannoneggiamento;
Silvani Ofelia di Paolo e di Simoni Domenica, nata a Bagno di Romagna il 23 aprile 1922, deceduta in Barga il 19 dicembre 1944 per cannoneggiamento;
Silvani Silvano di Paolo e di Simoni Domenica, nato a Barga il 15 aprile 1935, deceduto il 20 dicembre 1944 a Lucca in seguito alle ferite riportate durante il cannoneggiamento di Barga;
Santini Renzo di Radames e di Lilla Bianca, nato a Livorno il 9 settembre 1914, deceduto in Barga il 27 dicembre 1944 per cannoneggiamento;
Lucchesi Pietro di Guseppe e di Marchetti Pia, nato a Barga il 10 ottobre 1900, deceduto in Barga il 29 dicembre 1944 per cannoneggiamento;
Bracali Felice di Ugo e di Barbi Nella, nato a Barga il 29 settembre 1935, deceduto in Barga il 9 gennaio 1945 per cannoneggiamento;
Simoni Enzo di Gino e di Equi Teresa, nato a Barga il 16 marzo 1928, deceduto a Lucca il 17 marzo 1945 in seguito alle ferite riportate durante un cannoneggiamento a Barga.
Così come in altre realtà locali, anche a Fornaci esiste una Associazione Nazionale Combattenti e Reduci. Si era costituita dopo la Prima guerra mondiale nel 1924.
Un monumento a ricordo dei caduti fu eretto ed inaugurato in Piazza IV Novembre nel 1958.
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