VALLE DEL SERCHIO – Sono passati 30 anni esatti da quella sera del 23 gennaio 1985, ma tutti ancora la ricordano per filo e per segno.
Sono passati 30 anni esatti da quella sera del 23 gennaio 1985, ma tutti ancora la ricordano per filo e per segno. Un allarme sismico dato con un po’ di sufficienza e molta temerarietà dalla Protezione Civile di allora provocò una vera e propria allerta tra la popolazione di Media Valle e Garfagnana che per 48 ore preferì dormire all’aperto piuttosto che nelle case. Oggi quei due giorni sono un ricordo vivissimo che non più tardi di due anni fa, il 31 gennaio, è stato riportato alla luce da un fatto analogo: il fax del dipartimento nazionale di Protezione Civile che comunicava alla Provincia e ai Comuni della Valle del Serchio che nelle ore successive avrebbero potuto verificarsi scosse di terremoto con epicentro in prossimità di Castelnuovo. L’allerta durata 18 ore e poi il rientro a casa delle famiglie. A 30 anni di distanza dai fatti del 1985 la Protezione Civile sta vivendo in questi giorni una fase di revisione con la discussione approdata in Parlamento. Obiettivo migliorare la macchina sull’aspetto della prevenzione. “A trent’anni dall’allarme sismico che coinvolse la Valle del Serchio – ha scritto la deputata del Pd Raffaella Mariani – ritengo sia positivo progredire nel miglioramento del quadro legislativo dedicato alla gestione delle emergenze per il quale l’Italia vanta eccellenza e grande competenza”.
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