In questa Barga Vecchia resa ancor più crepuscolare in questo avvio di novembre dalle serrande chiuse dei molti ristoranti chiusi per ferie, fa ancora più tristezza passare in via di Mezzo e vedere che non c’è più la storica bottega di alimentari di Andrea Mazzolini. Ieri l’ultimo giorno di questa attività che ha accompagnato la storia del castello di Barga e la vita della sua gente, dei castellani autentici, per 66 anni.
Era rimasta l’unica bottega di Barga Vecchia. L’unica attività nata e cresciuta nel dopoguerra e che fosse presente da così tanto tempo nel centro storico, ad eccezione del Caffè Capretz le cui origini risalgono agli inizi del secolo scorso e della mescita del Casciani che però più che bottega è esercizio pubblico.
Da anni ormai Andrea aveva esternato il suo desiderio di ritirarsi dopo tanti anni di lavoro fatto con passione e simpatia. Ed alla fine quel momento è arrivato. Laddove fino a pochi giorni fa si vedeva una bottega dal sapore antico, con fuori vini, biscotti, formaggi e tante cose che d’estate richiamavano decine di turisti, ora c’è una vetrina buia e nera. Con un cartello di cedesi attività ed un disegno, del mitico Tullio Bonuccelli, che ritrae Andrea e due date scritte a pennarello: 1947-2014. Gli anni, davvero tanti, di questa attività che ora non c’è più.
La sua bottega di alimentari, ultima o tra le ultime a Barga rappresentanti di un vecchio modo di fare commercio e per questo fortemente tipica, era aperta sin dal 1947. Fu il babbo Lino ad avviare questa attività che poi dagli anni ’60 ha visto l’ingresso di Andrea; prima insieme alla mamma Amalia e poi da solo.
Andrea ha mantenuto per tutti questi anni il fascino delle botteghe di una volta, ma soprattutto si è specializzato nella vendita di prodotti tipici: formaggi locali, olio e vini lucchesi, farina di neccio e di castagne e tante altre specialità locali. Rimanendo sempre un punto di riferimento non solo per gli abitanti del centro storico, ma anche per tanti villeggianti
Ogni tanto, davanti alla sua bottega, lungo via di Mezzo dove esponeva la sua merce, ci si trovava in bella vista anche qualche… “specialità particolare”: i vecchi sci “usati” dalla valanga azzurra; ferri di cavallo portafortuna, baccalà norvegese della Valle del Serchio… Proposte ironiche insomma, come ironico sapeva essere l’Andrea.
A lui, in questi e giorni melanconici dove dobbiamo digerire anche l’addio di questa storica attività, va riconosciuto l’apprezzamento di tutti noi che amiamo Barga; per aver tenuto vivo per anni lo spirito più genuino dell’antico castello; per aver svolto il suo lavoro con passione, simpatia e anche quell’ironia disincantata, che fa parte della speciale essenza dell’antico borgo, nascosta sotto due grandi baffi.
Ogni volta che passeremo davanti alla tua bottega, Andrea, non potremo non pensarti e non ricordarti. E non potremmo non pensare che un altro piccolo spicchio di “vecchia Barga” se n’è irrimediabilmente andato.
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