Negli ultimi anni si è assistito sul territorio ad una costante diminuzione del numero di infortuni sul lavoro, che è legata solo in parte al calo dell’occupazione. Infatti a diminuire costantemente è anche il tasso degli infortuni, vale a dire un valore che tiene conto anche del numero di lavoratori occupati.
Questo grazie anche ad sempre più mirata attività di prevenzione e di controllo da parte degli organi preposti.
Lo evidenziano il responsabile dell’unità funzionale Prevenzione e Igiene nei Luoghi di Lavoro Franco Becarelli e la responsabile della struttura complessa di Medicina del Lavoro Maria Grazia Roselli, che fanno il punto della situazione.
“In realtà il fenomeno è più complesso – evidenziano Becarelli e Roselli – e deve tenere conto anche della probabile sottonotifica dovuta al proliferare di forme di lavoro precario.
La gravità degli infortuni avvenuti nel nostro territorio, tende a mantenersi vicina ai valori regionali.
Un elemento preoccupante nel nostro territorio è la recrudescenza del numero di infortuni mortali sul lavoro, che avevano raggiunto un minimo nel 2010.
Se analizziamo tuttavia le loro cause, ci accorgiamo che queste sono profondamente cambiate negli anni. Dalla prevalenza di infortuni mortali causati da zone di imbocco e mezzi meccanici in cartiera degli anni ’90, siamo passati ad un elevato numero in edilizia e, negli ultimi anni, ad una assoluta prevalenza in selvicoltura. Questi fenomeni vanno di pari passo da un lato con un effettivo miglioramento delle condizioni di sicurezza in alcuni comparti (particolarmente evidente ad esempio nel mondo cartario), dall’altro con una polverizzazione delle aziende in micro realtà spesso con il solo titolare o con l’utilizzo di manodopera irregolare o precaria in altri comparti”.
INFORTUNI MORTALI AVVENUTI NEL TERRITORIO DELLA USL 2 DI LUCCA Anni 2004-2013 |
2004 terziario operaio comunale schiacciato da benna nel magazzino |
2004 lavoraz. marmo artigiano schiacciato da autogru |
2004 edilizia sfondamento tetto eternit |
2005 edilizia edile investito da fascio reti elettrosaldate |
2005 edilizia sfondamento di lucernario |
2005 trasporti ferroviere trascinato dal treno per indumenti impigliati |
2006 carta sciarpa impigliata in ingranaggi |
2006 selvicoltura colpito alla testa da un sasso, lavorando in un canalone |
2007 vetro piede impigliato in saracinesca in apertura |
2008 selvicoltura precipitato in un dirupo |
2009 edilizia caduto da tetto durante sostituzione di pannelli in eternit |
2010 nessun infortunio mortale |
2011 estrattivo colpito da un fulmine |
2012 installatore sfondamento tetto durante installazione pannelli fotovolt. |
2013 selvicoltura investito da un albero |
2013 vigile del fuoco annegato durante esercitazione |
2013 selvicoltura investito da un ramo |
“E’ importante analizzare le circostanze in cui si verificano gli infortuni più gravi – continuano i due dirigenti della prevenzione – per cogliere i campanelli d’allarme che possono far modificare le situazioni ed i comportamenti a rischio. Per questo la nostra Azienda analizza periodicamente queste modalità di accadimento ricostruite con le inchieste di polizia giudiziaria sugli infortuni più gravi.
Negli ultimi anni il comparto a maggior rischio di infortuni mortali, nel nostro territorio, è la selvicoltura. Ben due infortuni mortali si sono verificati nel 2013 per investimento da alberi o da fronde e in più ci sono stati altri esiti gravi da situazioni dello stesso tipo. Negli anni 2006 e 2008 invece si sono verificati due casi mortali per caduta di un masso e per caduta in un dirupo. Anche in agricoltura si sono registrati vari infortuni gravi e mortali, generalmente durante l’uso di macchine (caratteristico è il ribaltamento del trattore, che anche quest’anno ha dato origine ad un infortunio grave). Molti di questi non sono riportati nelle statistiche degli infortuni sul lavoro, in quanto accaduti ad hobbisti o a pensionati nei propri terreni.
Nel comparto carta una delle modalità di accadimento più frequenti è l’incastro, spesso delle mani, fra ingranaggi o parti di macchinario. Questa circostanza si verifica spesso in occasione di interventi per inceppamento delle macchine o durante interventi di manutenzione. Più rari, ma tuttora presenti, gli incastri in zone di imbocco fra rulli. L’argomento è stato ancora oggetto di vigilanza da parte della nostra Azienda e di approfondimento tecnico da parte di un gruppo di studio costituito da Associazione Industriali, Organizzazioni Sindacali di categoria, RLS ed operatori USL 2, che ha portato all’elaborazione di un protocollo di sicurezza sui goffratori nelle cartotecniche (protocollo firmato il 27 giugno 2011 da unità funzionale PISLL dell’Azienda USL 2, Associazione industriali, Organizzazioni sindacali), reperibile sul sito web della nostra Azienda.
Nel 2010 in una cartiera si è verificato inoltre un evento che non ha fortunatamente avuto conseguenze, ma potenzialmente molto pericoloso, cioè l’esplosione di un monolucido. Anche in questo caso è importante da parte delle aziende la massima attenzione alle effettive condizioni di manutenzione e di esercizio di questi grossi ma delicati recipienti a pressione che , in caso di esplosione, sono in grado di produrre effetti devastanti.
In edilizia la modalità più frequente di infortunio grave è la caduta dall’alto, frequentemente per sfondamento di coperture non portanti come eternit e lucernari, o durante l’uso di scale e trabattelli. In particolare lo sfondamento delle coperture è stata la causa della maggior parte degli infortuni mortali in edilizia negli ultimi anni. La caduta dall’alto è stata causa di infortuni gravi e mortali anche fra gli impiantisti, specie in occasione dell’accesso su coperture non portanti.
Va notato che la caduta dall’alto continua ad essere una causa di infortuni gravi anche in altri settori, come il metalmeccanico, specialmente durante le manutenzioni in altezza, frequenti negli stabilimenti cartari. Anche le manutenzioni in luoghi confinati sono operazioni rischiose da tutta una serie di punti di vista. Basti pensare agli infortuni mortali multipli verificatisi in Lucchesia negli anni ’90 a causa delle intossicazioni acute da idrogeno solforato nelle cartiere. Rischi tipici delle lavorazioni metal meccaniche appaiono inoltre gli investimenti da parte di macchine o loro parti e gli incastri in parti di macchinari in movimento, come pure l’investimento da parte di carichi in movimentazione. Nel settore comunque gli infortuni più gravi si verificano generalmente durante gli interventi di manutenzione, che, essendo estremamente vari, presentano rischi multiformi.
Nel comparto alimentare si sono verificati alcuni infortuni con fratture o amputazioni di dita per contatto con utensili o parti di macchinari taglienti. Altre modalità di accadimento appaiono comuni agli ambienti di vita, come scivolamenti o investimenti da parte di oggetti.
Dei servizi fanno parte anche aziende di trasporti e di movimentazione merci, per cui alcuni infortuni si sono verificati a camionisti nelle fasi di sistemazione del carico o a carrellisti.
Alcune modalità, come l’investimento da parte di mezzi in movimento, appaiono distribuite in più comparti. A questo proposito non appare completamente risolto il problema della movimentazione con carrelli elevatori dei carichi ingombranti che impediscono la visuale dal posto di guida del carrello, anche se molte aziende, specie nel comparto carta, hanno attuato interventi per limitarne in maniera significativa il rischio. In edilizia è frequente anche l’investimento da parte di macchinari ed oggetti, oltre che da parte di mezzi in movimento.
Anche gli inciampi e le scivolate sono una modalità di accadimento frequente che, ancorché banale, può avere conseguenze gravi. In particolare in edilizia, spesso provocano cadute su oggetti contundenti con conseguenze anche gravi. E’ importante pertanto limitare il rischio mantenendo i posti di lavoro sgombri ed ordinati.
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