Teatro dei Differenti troppo piccolo per ospitare la folla di curiosi e simpatizzanti che, venerdì sera davanti alle telecamere accese in diretta da NoiTv, hanno voluto godersi da vicino il tanto atteso faccia a faccia tra Marco Bonini e Umberto Sereni. I due candidato a sindaco hanno radunato tutte le truppe, e seppur sul binario della correttezza e della dialettica, lo scontro ravvicinato non ha fatto mancare spunti ficcanti e frecciatine che hanno alzato il tono della contesa. Specie quando, con “ragionamenti a voce alta”, amministratori ed ex amministratori barghigiani hanno attaccato uno o l’altro dei contendenti. Dieci le domande da parte del conduttore Egidio Conca e del nostro direttore Luca Galeotti, quattro quelle del pubblico in sala che ha espresso i propri pensieri su fogli messi in un raccoglitore. I temi toccati sono stati tanti: sanità, turismo, renzianità, immigrazione e grandi opere per citarne alcuni. E vediamoli nel dettaglio.
RIFERIMENTI POLITICI DEI DUE CANDIDATI E LE DUE LISTE
Bonini ha esordito dicendo che “Abbiamo sette donne in squadra, è fatta da gente che vuole impegnarsi per la comunità, ed espressione di tutto il territorio. Siamo una lista civica di centrosinistra, col Pd che è il riferimento della coalizione aperta anche a gente non iscritta a nessun partito per portare avanti la linea di continuità e rinnovamento. Ci sono assessori e consiglieri uscenti, ma anche tante facce nuove, di cui molti giovani. E certamente Renzi è il riferimento politico a cui mi sento più vicino”. Sereni ci è andato giù pesante, attaccando l’avversario: “La chiave della scelta di questa lista sta tutto nello slogan: Il comune di Barga torni a sorridere. La lista Per un nuovo inizio è nata raccogliendo l’insoddisfazione palpabile e reale della gente nei confronti di quest’amministrazione, che Bonini ha portato in cinque anni Barga su un binario morto. C’era il rischio che si indebolisse la democrazia, e invece questa battaglia per il comune di Barga serve per richiamare tutti i cittadini. E poi chi è più renziano di me?”.
FRANE E SICUREZZA DEL TERRITORIO
La domanda tocca a Sereni, e la risposta è secca, al punto da usare meno dei due minuti previsti: “Bisogna mettere in sicurezza il territorio, e come riferimento prendo la più grande opera realizzata a Barga negli ultimi anni, ossia la sistemazione del Fontanamaggio, l’unica zona dove non ci sono stati disastri. I fatti sono questi, perché serve un impegno nei confronti dei cittadini, e interventi nelle zone a rischio”. Bonini, forte di quanto realizzato in questi anni in cui il territorio è stato flagellato, ha risposto così: “La priorità è completare le strade e rimettere in casa le tante persone che ancora vivono fuori. Il nostro impegno sarà quello degli interventi sul territorio, ma va cambiato il modo di lavorare a livello nazionale, perché bisogna anticipare e mettere in sicurezza, non intervenire dopo”.
PERCHE NON VOTARE L’AVVERSARIO (ascolta l’intervento completo pubblicato più in basso)
Bonini è stato sibillino: “La lista di Sereni nasce contro qualcosa, e senza un progetto chiaro. Nella sua squadra c’è gente che attualmente è all’opposizione in consiglio comunale e che non ha mai perso occasione di attaccare il mio avversario. E ora questa gente è in lista con lui. Barga ha bisogno di essere governata da gente coesa”. L’ex sindaco ha risposto invece spiazzando tutti, con poche parole: “La gente mi dice: basta con Bonini, Barga deve tornare a sorridere. E lo stesso Bonini ha in lista delle persone che possono tranquillamente collaborare con me, e io li aspetto”.
NUOVO SUPERMERCATO IN CENTRO
Il nuovo esercizio commerciale che sorgerà alle spalle del Cinema Roma, nell’ex deposito Clap, è oggetto di polemiche non solo tra gli amministratori locali, ma tra gli stessi cittadini e commercianti del centro. Sereni afferma che “Si tratta di un piano che sottrae risorse al commercio di Barga e non era certamente a questo che pensavo per il Giardino”. Bonini ha risposto per le rime: “Nel Regolamento Urbanistico non si poteva bloccare il nuovo insediamento, che poi è un’attività di media struttura, con 400 metri quadri di superficie. Si tratta del primo passo per la riqualificazione dell’area Giardino. Ma visto che il Regolamento Urbanistico in questione risale all’amministrazione Sereni, era meglio pensarci prima”.
PROGETTO PER IL QUALE ESSERE RICORDATI
Grandi opere, piccoli interventi, azioni mirate. Sono tante le emergenze sul territorio comunale, e così i due sfidanti hanno usato strategie diverse. Bonini ha elencato le opere fatte durante il suo mandato “In cinque anni abbiamo avuto due scuole nuove a Fornaci. E vogliamo continuare il lavoro anche a Barga, partendo dallo spostamento della materna. Altro progetto ambizioso è la messa in sicurezza del territorio e la strada di collegamento tra via Vecchia di Renaio e Piaggiagrande”. Sereni ha giocato sul suo cavallo di battaglia: “La strada diretta tra il Ponte Puccetti e il centro di Barga è la prima cosa. Ci sono strade inadeguate, e questa grande operazione consentirà di arrivare nel capoluogo dal fondovalle in cinque minuti”.
ACCOGLIENZA PROFUGHI
Tema scottante dopo le polemiche seguite al rifiuto del sindaco di Coreglia, Valerio Amadei, di ospitare senza preavviso dieci richiedenti asilo politico in strutture pubbliche e private. Nessuno dei due candidati ha voluto questa tesi, ma entrambi hanno giocato sulla difensiva: “Accoglieremo questa gente con la massima solidarietà, come sempre – ha affermato Sereni -, Abbiamo avuto in passato storie positive di integrazione, con tanta gente ospitata in case in centro storico, e non è mai successo niente. E si farà ancora la stessa cosa”. Bonini, su questo tema, è andato sul sicuro e sui fatti compiuti: “Tempo addietro fu data la simbolica cittadinanza a tanti bambini stranieri e residenti a Barga. Quindi, bisogna andare avanti. Ma ci vuole un’organizzazione diversa, perché un sindaco non può caricarsi di responsabilità, o sentirsi dire senza preavviso di ospitare questa gente. Finora si è fatto, ma se oggi dovessi ricevere una richiesta di questo tipo, dovrei dire di no, perché abbiamo già tante famiglie che stanno vivendo fuori casa”.
OSPEDALE UNICO
La “madre di tutte le partite”, quella che ha rotto rapporti anche personali tra amici, parenti, amministratori. La sanità è la patata bollente, la grana che nessuno vorrebbe avere tra i piedi, la consacrazione o l’indebolimento dell’immagine della forza di un sindaco. E la tensione, in teatro, sale vertiginosamente: Bonini ha ribadito che “Il sito di Mologno è ideale per l’ospedale unico, ma a condizione di migliorare i servizi con una struttura da almeno 150 posti letto. Ma visto che la scelta della Regione non porta a questa strada, allora si è lavorato per la salvaguardia delle due attuali strutture. E in questi anni, a Barga, non si è perso neanche un reparto, ed è stato approvato il finanziamento per la realizzazione della sala chirurgica e dialisi. Piuttosto chiediamoci perché e con chi si perse il Pronto Soccorso”. Sereni ha risposto come più volte evidenziato in passato: “Siamo ad un binario morto, e Bonini ci ha messo del suo. A fronte di un’operazione di potenziamento dei due ospedali di Barga e Castelnuovo prevista dal piano Rossi, si è messo in moto per la sciagurata soluzione dell’ospedale unico. E quando fu tolto il Pronto Soccorso, te (a Bonini, nda) eri parte attiva dell’amministrazione”.
FUSIONE TRA COMUNI E GESTIONI ASSOCIATE
Questione entrata in auge dopo le polemiche dei mesi scorsi, il tema ha trovato, una delle poche volte nella serata, unanimità tra i due sfidanti. Bonini ha fatto presente che per quantità di popolazione, avendo Barga più di diecimila abitanti, non avrebbe bisogno di fare fusioni, così come l’unione tra Fabbriche di Vallico e Vergemoli che ha portato ad un comune unico di neanche mille abitanti, non risolve i problemi: “I servizi associati devono essere di qualità – continua Bonini -, e visto che non si possono assumere nuovi dipendenti, è la strada da seguire”. Sereni ha replicato dicendo che le fusioni con Barga sono impossibili perché nessun ente si farebbe fagocitare da uno più grande: “I comuni sono reali – afferma – esistono da secoli, e devono funzionare. Le gestioni associate sono aria fritta”.
TURISMO
Settore vitale per l’economia cittadina, il turismo ha visto contrapporsi un dibattito ferrato. Sereni ha giocato d’anticipo affermando che “Sono stato accusato di essere il sindaco del turismo, per aver dato troppa attenzione a questo settore. Bene, allora bisogna riportare Barga dov’era fino a cinque anni fa. La cultura è la spinta quotidiana, nel turismo non si improvvisa nulla, tutto si programma e tutto si costruisce. Avevo tessuto i rapporti con i bargoesteri, coi gemellaggi, con i privati e Barga era diventata il fiore all’occhiello. E deve tornare tale”. Bonini ha rigettato l’accusa di “inerzia”, portando in dote i risultati delle opere compiute, come la digitalizzazione dell’archivio pascoliano e i rapporti con l’associazionismo: “Nessun passo indietro è stato fatto – si è difeso -, e abbiamo continuato il lavoro del passato, tanto che nel 2013 l’incremento di presenze turistiche è stato tra i più alti della provincia”.
FORNACI
Come sempre, non poteva mancare un riferimento alla più grossa realtà del fondovalle. Sereni, dopo aver ribadito che la stessa attenzione per Fornaci va messa comunque per tutto il comune, auspica uno sviluppo che faccia del paese il centro della provincia, perché è una realtà particolare: “Il tentativo di portare a Fornaci i vigili del Fuoco – ammette l’ex sindaco – rientrava in questa strategia, ma molte variabili sono legate alla situazione della Kme”. Bonini ha invece elencato le opere compiute in questi anni (le due scuole, la bretellina Kme e il nuovo parcheggio con ingresso per i dipendenti), affermando di puntare sulla riqualificazione dell’ex scuola elementare, che non è stata venduta ai privati. Vivace scambio di battute sulla paternità e il finanziamento della bretellina, ma alla fine la tensione si è stemperata.
Poi le domande del pubblico tra le quali ha destato una forte polemica quella relativa al finanziamento mancato per la riqualificazione del Giardino, inserita nel quesito relativo alle strategie per il reperimento dei fondi europei: “Bisogna non fare come l’amministrazione Bonini – ha detto Sereni -, visto che per la riqualificazione dell’area Pascoli al Giardino, i soldi non sono arrivati e Barga è stata messa in fondo alla graduatoria perché la domanda è stata presentata in ritardo”. Bonini ha replicato sottolineando come in cinque anni siano comunque stati raccolti 17 milioni, reinvestiti in opere pubbliche. E comunque il finanziamento per il Giardino, non pervenuto per mere questioni telematiche, sarebbe stato bloccato lo stesso per il patto di stabilità.
Altri argomenti proposti dal pubblico chiedono lumi su come migliorare la tenuta degli edifici pubblici, su come gestire l’applicazione della TARES, su come sostenere famiglie in difficoltà e le risposte indicano intenzioni più o meno in accordo. Alla fine, stretta di mano, e arrivederci al 25 maggio.
Tag: Umberto Sereni, elezioni, comunali, amministrative, marco bonini
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