Gentile Direttore,
Mi permetta un commento sulle recenti elezioni Amministrative del Comune di Barga.
Ho sentito interviste e letto articoli sulla delusione e anche sull’ amarezza del Prof Umberto Sereni circa il risultato elettorale. Chi meglio di me lo può capire quale reduce da alcune sconfitte similari, una anche come candidato a Sindaco?
Umberto Sereni comprende oggi, tristemente, cosa vuol dire essere all’opposizione a Barga.
Nel 2003 quando si ricandidò a Sindaco ottenne, se non erro, oltre l’ 80% dei voti. Mi ricordo le sue battute ironiche in Consiglio Comunale sul fatto che “noi” rappresentavamo il 12,80 per cento dell’elettorato (candidato a sindaco l’Onorevole “Pino” Lucchesi per 18 anni Deputato in 5 Legislature VII,VIII, IX, X e XI).
Sereni è un candidato con due mandati come Sindaco, conosciuto e profondamente radicato nel territorio.
Facciamo allora un piccolo raffronto con il 2009. Bartolomei 1642 voti, Guidi, altra lista di opposizione quest’anno non presente, 344; voti cumulati tra le due liste 1986 . Sereni nell’ultima elezione 1787 voti, 145 più di me, ma 199 di meno se si aggiungono quelli della lista di opposizione di Guidi.
Percentuali : Bartolomei 26,37, Guidi 5,52 percentuali cumulate 31,92; Sereni quest’anno 31,64 leggermente meno di me e Guidi messi insieme.
Mi verrebbe da chiedere: “ma la differenza di voti dall’83% di allora al 31% di oggi per cento di oggi al Prof. Sereni da dove arrivava? Chi gliela portava?”
Allora quanto conta il candidato ? Negli ultimi 25 anni nessuna lista di “opposizione” non si è mai nemmeno avvicinata alla possibilità di vittoria.
Ai lettori lascio le conclusion.
Dott Oriano Bartolomei
Tag: Umberto Sereni, sindaco, elezioni, risultati, Oriano Bartolomei, Spazio Libero
Cardone Vincenzo
29 Maggio 2014 alle 14:33
Non è proprio così
Caro Oriano, non è proprio così. In parte la tua analisi è condivisibile, ma la conclusione è errata, nel 1999 le opposizioni complessivamente avevano avuto poco meno di un migliaio di voti in più rispetto alla lista vincente. Per una analisi più approfondita di quelle elezioni allego il link con i risultati completi.http://ius.regione.toscana.it/elezioni/Elezioni/Comunali/Lucca/barga/barga99.htm?id=233
Luca Galeotti
29 Maggio 2014 alle 14:50
Voto 2003
Mi sa che con tutte queste percentuali tra tutti non ci capiamo più molto… ;-)Se non vado errato il sig. Bartolomei si riferisce alle elezioni del 2003 e non a quelle del 1999 e poi fa il raffronto con i voti ottenuti nel 2009. O sbaglio anche io?Un salutoLuca
Tortelli Marco
30 Maggio 2014 alle 15:28
Note a margine
Essendo un lettore ed un elettore spesso distratto, ho trovato molto interessante l’intervento del dottor Bartolomei, se non altro come spunto ad una riflessione, con tanto di asso di briscola giocato all’ultima mano: la domanda “Allora quanto conta il candidato?”.Sono d’accordo con il direttore Galeotti: “Con tutte queste percentuali tra tutti non ci capiamo più molto”. Se invece concentriamo la nostra attenzione sul dato dei voti effettivi, possibilmente ragionando in termini di pacchetti come i vecchi democristiani nella mai definitivamente morta prima repubblica, magari viene fuori qualche dato interessante.Rispetto al 2009, considerato il numero dei votanti, i voti presi oggi da Bonini sono più o meno gli stessi di allora. Così come non mi pare ci siano grosse differenze rispetto alla vittoria ottenuta da Sereni nel 2004, salvo un certo vantaggio in termini percentuali a favore del Sereni di allora: 5.151 voti su 6.862 votanti per Sereni nel 2004; 3.861 voti su 6.122 votanti per Bonini nel 2014.Paragonare i dati del 1999 a quelli del 2014 mi sembrerebbe invece un caso di mele e arance, come direbbero gli anglofoni (il culo e le quarantore si direbbe da noi): nel 1999, l’unico partito con una organizzazione matura sul territorio (allora si chiamavano Democratici di Sinistra) appoggiava un candidato (Campani) contrapposto ad una certa tendenza di opinione anch’essa presente sul territorio ed in grado di influenzare le scelte dell’elettorato. Oggi, sia a livello nazionale che locale, il Partito Democratico mi pare sia allineato su altre posizioni, posizioni che fra l’altro hanno pagato in termini di consenso.Capisco possa essere suggestivo e perfino consolatorio per qualcuno (compreso il sottoscritto) ragionare su altri scenari, ma credo si rischi di sconfinare nel campo delle ucronie: sicuramente divertenti, difficilmente realistiche.Alla fine, rimane l’incognita rappresentata dal Movimento 5 Stelle: secondo partito a livello nazionale (ed anche locale, stando al dato delle europee), da noi hanno scelto di non presentare una propria lista per le amministrative. Al momento, comunque la si pensi sul piano politico, rimangono l’unico elemento potenzialmente in grado di sparigliare le carte, almeno a livello numerico.