Dalla prognosi all’accettazione; un percorso per aiutare il paziente colpito da ictus

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Continua il percorso del reparto di Riabilitazione dell’Ospedale di Barga per favorire una maggiore consapevolezza nel trattamento, nella cura e nell’assistenza ai pazienti colpiti da ictus cerebrale. Si terrà a Barga il 9 e 10 aprile un importante convegno che fa parte del progetto “Consapevolezza in Riabilitazione”.
Si parlerà appunto de “Il percorso; dalla crisi, alla consapevolezza, al cambiamento nel soggetto con ictus cerebrale. Tra la prognosi e l’accettazione.
Un convegno che si terrà a cominciare dalle 8,30 di questo 9 aprile fino a tutta la giornata del 10 aprile presso la sala auditorio del conservatorio Santa Elisabetta, con la partecipazione di medici, fisioterapisti, specialisti ed infermieri.
L’incontro è rivolto agli operatori e ai volontari che interagiscono con soggetti che richiedono una riabilitazione ospedaliera dopo ictus cerebrale.
L’ictus è la prima causa di invalidità. In relazione alla sede della lesione, un ictus può comportare deficit fisici e neuropsicologici di varia entità; quando tali deficit non si risolvono determinano una profonda modificazione delle possibilità della persona. Questa variazione deve essere assimilata ed accettata per poter ripristinare una buona qualità di vita. In questo senso l’aspetto psicologico appare strettamente correlato al tema dell’invalidità. Le reazioni depressive o la riduzione del tono dell’umore, la modificazione comportamentale con atteggiamenti aggressivi o di completa passività nelle persone colpite sono legati alla reazione psicologica nei confronti della malattia ma anche all’area colpita che incide sulle funzioni cognitive ed emotive. Gli operatori si trovano quindi a contatto con persone, ma anche con i loro familiari, che devono ricevere cure e sostegno a vari livelli, che devono fare i conti con un cambiamento più o meno notevole della loro personalità e una riprogrammazione della propria vita, a seconda dei limiti invalidanti riportati.
Obiettivi del corso quindi: fornire agli operatori conoscenze aggiornate in relazione ai fattori prognostici per l’ictus in generale e per i singoli deficit (motorio, neuropsicologico, ecc.);proporre alcuni esempi di protocolli di ricerca in questo settore, del quale troppo poco si conosce, per stimolare la produzione di ulteriori studi; fornire le conoscenze e le competenze psicologiche utili a riconoscere il significato e la risonanza interna che l’evento e le sue conseguenze hanno per il paziente e per la famiglia, ma anche per l’operatore stesso, a! fine di seguirli nel processo riabilitativo, dalla crisi alla consapevolezza, al cambiamento.
L’apertura questo 9 aprile alle 8,30 con i saluto delle autorità, poi le relazioni tenute da specialisti ed addetti ai lavori provenienti da tutta la Toscana.

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