Il sogno di George Biagi, l’atleta barghigiano che ha vestito la maglia della Nazionale italiana di Rugby negli ultimi incontri del 6 nazioni, si è avverato. Sabato 15 marzo, dopo la convocazione tre settimane orsono dal tecnico della nazionale per rimpolpare la panchina, George, figlio del bargo-scozzese Michael Biagi e di Rosanna Marini, non solo ha vestito la maglia dell’Italrugby, ma è anche sceso in campo nell’ultimo incontro dei 6 nazion9i che vedeva l’Italia giocare contro l’Inghilterra all’Olimpico di Roma. Gara purtroppo persa dall’Italia per 11 a 52 contro una strabordante formazione innglese.
Giorgio, come a Barga dove ha vissuto molti anni della gioventù tutti lo conoscono, ha giocato con il numero 19 gli ultimi 20 minuti, ma non solo. Ha disputato una bella partita e ricevuto apprezzamenti anche dai commentatori della BBC che hanno sottolineato i suoi efficaci placcaggi e la passione sempre dimostrata in campo.
Nella foto lo vediamo, quarto da sinistra, schieratyo con la squadra a cantare l’inno nazionale.
Con tutti gli altri componenti della nazionale la sera stessa ha poi preso parte al consueto gala che si è svolto nei pressi del Vaticano sabato sera al Gala svoltasi nei pressi del Vaticano dove, come vuole la tradizione (motivo per lui di grande orgoglio), gli è stata consegnata la maglia della nazionale con il suo nome e la cravatta della squadra azzurra.
Tantissima ovviamente la sua soddisfazione, ma anche quella di papà Michael che ovviamente non ha perso un minuto dell’incontro di sabato: “Quando l’ho visto in campo a cantare l’inno di Mameli non ho retto alle lacrime di felicità e di orgoglio – ci ha scritto il babbo – Orgoglio anche perché dopo Johnny Moscardini nella nazionale di calcio, un’altra volta, un altro appartenente alla comunità dei bargo-scozzesi ha vestito la maglia di una nazionale italiana”
Un motivo di orgoglio per lui, per Giorgio e per tutti quelli che hanno sempre scritto e valorizzato, come noi del Giornale di Barga, la bella storia della nostra emigrazione in Scozia.
Ora non resta che augurarci di rivedere Giorgio ancora in nazionale e fargli un grosso in bocca al lupo.
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