In merito al recente articolo relativo ad un allarme occupazionale nelle RSA della Valle del Serchio (quello presso la Residenza Balvedere di Barga) l’Azienda USL 2 di Lucca evidenzia di aver confermato negli ultimi anni le quote sanitarie già concesse in precedenza.
“Gli interventi a favore della domiciliarità e la crisi economica hanno però determinato, e questo è un fenomeno che si registra anche in altre realtà, una contrazione generale della domanda di residenzialità – scroive l’Azienda –
Specifiche convenzioni sono state attivate con RSA private per integrare la disponibilità delle strutture pubbliche presenti nel territorio della Valle, che ovviamente non possono soddisfare in maniera completa la domanda espressa dal territorio.
L’obiettivo dell’Azienda USL 2 e dei Comuni della zona è comunque, a livello generale, quello di continuare ad implementare un nuovo modello di welfare territoriale, mirato a valorizzare l’integrazione tra interventi domiciliari e residenziali (prioritariamente temporanei) in modo da ritardare il più possibile l’inserimento definitivo dell’anziano in struttura. Ciò a tutela sia, soprattutto, del benessere del cittadino che della tenuta economico-organizzativa del sistema territoriale.
L’attuale maniera di operare nella zona della Valle del Serchio, con la concessione della quota delle RSA private convenzionate, è a richiesta dell’utente e in relazione alle liste di attesa e ai posti dedicati. Questo permette una reale integrazione tra pubblico e privato, senza arrivare ad un regime di completa liberalizzazione del mercato, per altro contemplata dalla normativa, che potrebbe comportare forti svantaggi per le RSA locali”.
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