Continua lo stato di agitazione dei dipendenti INPS , a Lucca come in tutte le sedi d’Italia, contro il nuovo e duro attacco ai dipendenti e ai servizi all’utenza. E’ prevista l’adesione allo sciopero indetto a livello nazionale per l’intera giornata di venerdì 18 ottobre.
Ecco il comunicato redatto dagli stessi dipendenti:
(continua…)
“Ai cittadini chiediamo scusa per il disagio che stiamo creando, ma la nostra lotta è per tutti, perché migliorare la qualità del nostro lavoro consente di rispondere più efficacemente alle esigenze della nostra utenza.
Da anni ormai si vuol far pagare ai dipendenti e ai cittadini lo stato di emergenza in cui si trova
l’ INPS.
Ad una feroce campagna denigratoria contro i lavoratori del pubblico impiego, sono seguite una serie di misure direttamente volte a smantellare la possibilità concreta di funzionamento della nostra organizzazione del lavoro.
Soltanto negli ultimi tre anni è stato imposto un taglio alle risorse operative pari a più di cinquecento milioni di euro.
La legge di stabilità del 2012 prevedeva drastici tagli strutturali ed in alternativa la riduzione della retribuzione dei dipendenti (i lavoratori sono senza contratto da quattro anni, con aumento di altri due previsti dalla nuova legge di stabilità, e senza aumenti salariali dal 2008 ).
Il piano predisposto dall’amministrazione non é stato in grado però di rispondere ai requisiti imposti dai ministeri. Essendo stata quindi incapace di programmare obiettivi di razionalizzazione delle spese si é concentrata sul taglio dei posti di lavoro e sulla riduzione delle retribuzioni.
Tutto questo incide pesantemente sulla capacità di erogare i servizi.I lavoratori colgono con grande lucidità la prospettiva di un grave decadimento delle risposte necessarie ai cittadini, in particolare in questa fase così difficile per il paese, soprattutto per le fasce più deboli della popolazione.
I dipendenti, che sono da sempre con i cittadini, non condividono diverse strategie dell’amministrazione, tra le quali:
1. L’abolizione dell’assistenza fiscale diretta gratuita effettuata da INPS/INPDAP che ha
obbligato i cittadini a rivolgersi a pagamento a patronati/intermediari
2. Lo svuotamento della funzione del centralinista (peraltro categoria protetta dalla legge) assorbita dalla gestione del Contact Center Multicanale INPS/INAIL con una previsione di spesa pluriennale in bilancio per circa 61 milioni di euro.
3. La cessazione dell’invio gratuito al domicilio dei pensionati del CUD, con obbligo per coloro che non sono in possesso di PC di una ulteriore trafila burocratica e un aggiunta di costi
4. La telematizzazione obbligatoria a danno delle categorie più deboli costrette a rivolgersi a pagamento a patronati/intermediari. Spesso infatti si tratta di categorie non autosufficienti o sprovviste di mezzi di trasporto o incapaci di usare il computer, quindi la domanda telematica non avrebbe dovuto essere l’unico canale possibile”.
Per questo chiedono con forza all’amministrazione un progetto condiviso per il futuro dell’INPS e con altrettanta forza chiedono il rispetto del valore del loro lavoro”.
Tag: protesta, tagli, inps, agitaziobne
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