“Zero Rifiuti” si può: parola di Connett e Ercolini*

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Il protocollo Zero Rifiuti non è utopia ma una forma mentis che tutti noi possiamo e dobbiamo adottare per eliminare i rifiuti e far sì che tutto quello che non è più utilizzato possa essere riusato o riciclato.
La strategia, ideata dal professor Paul Connett, consta di 10 punti in cui i cittadini hanno parte attiva. Se ne è parlato questa mattina a Barga, alla presenza dello stesso Paul Connett e di Rossano Ercolini, capannorese vincitore del Goldman Environmental Prize 2013.
In calce l’audio integrale dell’intervento, organizzato da Fornaci 2.0 e caldeggiato da gruppi di cittadini e parti politiche in accordo con l’amministrazione comunale. (continua…)

*Paul Connett (20 ottobre 1940) è uno scienziato statunitense. Professore di chimica e tossicologia (St. Lawrence University) ed un attivista ambientale tra i fondatori della strategia Rifiuti Zero.Laureato alla Cambridge University, ha conseguito un Ph.D. presso il Dartmouth College e iscritto alla facoltà di San Lorenzo nel 1983, si è impegnato sulle indagini scientifiche contro la pratica della fluorizzazione dell’acqua.Connett si è opposto all’incenerimento come metodo di gestione dei rifiuti solidi urbani, basandosi sull’analisi chimica dei sottoprodotti del processo: la sua attività di attivista lo ha condotto a fare oltre 1700 presentazioni pubbliche in 49 Stati degli Stati Uniti, cinque province canadesi e in 44 altri paesi del mondo. Sul tema ha scritto molti articoli sulla diossina.In Italia è presidente del comitato scientifico della commissione Rifiuti Zero di Capannori, primo comune in Italia ad adottare tale strategia di gestione del servizio. (fonte)

*Rossano Ercolini, maestro elementare di Capannori (Lucca), recente vincitore del Goldman Environmental Prize 2013, prestigioso premio ambientale del valore di 150.000 dollari -, ha dedicato gran parte della vita e della sua energia alla ricerca di alternative possibili all’attuale sistema di gestione e smaltimento dei rifiuti basato sul costoso e pericoloso ciclo dell’incenerimento. E’ presidente dell’associazione Zero Waste Europe per la diffusione della strategia Rifiuti Zero a cui oggi aderiscono 125 Comuni italiani. Il 17 aprile scorso è stato ricevuto da Barak Obama alla Casa Bianca per il suo impegno di educatore a contrasto dell’incenerimento dei rifiuti e per la promozione di soluzioni per la gestione sostenibile dei rifiuti. (fonte)

Un mondo senza rifiuti è possibile? Forse sì se cambiamo il nostro atteggiamento e facciamo nostre alcune regole di buon senso. Non è utopia ma quanto teorizzato dal professor Paul Connett, il primo a parlare del protocollo Zero Waste (Zero Rifiuti ) e massimo esperto nel concepire un mondo in cui tutto viene riutilizzato e trasformato senza diventare inutile.

Assieme a Rossano Ercolini, vincitore del Goldman Environmental Prize 2013 (che potremmo definire il Nobel per l’ambiente), il professor Connett questa mattina è stato a Barga proprio per incontrare amministrazione comunale e cittadini e trasmettere il senso di “Zero rifiuti”.
L’idea dell’incontro è stata sollecitata da Fornaci 2.0, ultimo in ordine di tempo ad aver sentito il bisogno di affrontare il tema dei rifiuti, argomento su cui si è basato parte del programma presentato dall’attuale maggioranza comunale e motivo di continuo stimolo da parte di comitati ed espressioni politiche del comune.

Per quanto complesso possa sembrare arrivare a produrre zero rifiuti, non è impossibile: Ercolini e Connett sono positivi, e ne hanno ragione, dato che perché ciò avvenga basta una diversa filosofia di vita e impegno da parte di tutti siano essi cittadini, amministratori o aziende.
La scintilla che oltre 20 anni fa ha fatto scattare l’idea nella mente di Paul Connett è il fatto che fino a pochi decenni fa il problema dei rifiuti non esisteva: tutto era riassorbibile dall’ambiente. L’avvento della società industriale ha però cambiato le carte in tavola, sbilanciando questo equilibrio che può essere ripristinato tornando a recuperare e riciclare, separando i materiali e avviandoli a nuova vita.

E, se qualcosa non può essere riciclato, semplicemente non dovrebbe essere prodotto o prodotto in altro modo: per questo nel protocollo Zero Rifiuti vengono chiamati in causa non solo cittadini e amministratori ma anche le aziende, invitate a ripensare la progettazione industriale in modo sostenibile.

Una volta che tutto potrà essere riciclato, arrivare a produrre zero rifiuti non sarà poi così utopico, e anzi, sarà un’azione che avrà notevoli effetti positivi immediatamente tangibili. Sull’ambiente, innanzi tutto, che vedrà sparire inceneritori e discariche; nell’ambito del mondo del lavoro, dove nasceranno nuovi posti di e nuove professionalità per ridar vita a quanto recuperato; nell’immagine del territorio, la quale gioverà di una tale filosofia schematizzata dal professor Connett in 10 punti. (in calce la registrazione completa del suo intervento)

Tutti piccoli passaggi locali che però, uniti in un una catena, potrebbero avere in pochi decenni un benefico impatto anche a livello planetario, senza contare i positivi effetti collaterali che una tale forma mentis potrebbe avere su tutti noi: i cittadini si troverebbero coinvolti a contribuire al bene comune e gli enti non sarebbero più visti come alieni, ma collaboratori che ci guidano e facilitano questo nostro impegno; il senso di democrazia aumenterebbe e tutti ci sentiremmo parte attiva di un tutto positivo. Inoltre potremmo finalmente liberarci dalla dittatura degli oggetti che troppo spesso sono identificati come ciò che ci da benessere, abbandonando la “società dell’usa e getta” in favore di migliori e più sane relazioni personali.

Adottare e far funzionare il protocollo Zero rifiuti sarebbe, insomma, un bene per l’ambiente e un bene per le persone, che si manifesterebbe con l’avvio un circolo che potrebbe, dopo anni di inversione, tornare virtuoso.

Nel comune di Capannori, dove Rossano Ercolini vive e dove il suo lavoro di educazione e sensibilizzazione ha dato ottimi frutti, molto di questo è già realtà: attivato nel 2007, il protocollo zero rifiuti ha portato, ad oggi, una differenziazione di quasi il 90% dei materiali e creato 59 posti di lavoro, rendendo il comune un esempio e un traino per numerosi comuni italiani (attualmente 190), coinvolgendo oltre 4 milioni e mezzo di persone che hanno riveduto il loro modo di rapportarsi con gli oggetti.
Barga, all’80% per quanto riguarda il mese di agosto, adotterà presto questo protocollo in accordo con l’attuale gestore dei rifiuti e, ci auguriamo, con la massima collaborazione dei cittadini.

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