Una fusione tra Barga, Coreglia e Fosciandora?

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In tempi di spending review e di rinnovata coscienza civile, uno dei dibattiti che occupa la vita istituzionale della Valle è quello sulla possibile fusione dei piccoli comuni secondo l’equazione ideata da ANCI 1+1=3, ossia, “il comune unico costa di meno e serve di più”.
In Toscana i comuni coinvolti in questa proposta sono 55, i quali potrebbero portare alla creazione di 18 nuovi enti. Sei di questi hanno già approvato il referendum che chiederà ai cittadini il parere sulla fusione e tra questi rientrano anche i nostri vicini di Vergemoli e Fabbriche di Vallico i quali, rispettivamente composti da 336 e 526 abitanti, hanno approvato la loro unione già ad aprile scorso.

Più travagliato, invece, il dibattito tra Borgo a Mozzano e Pescaglia i quali, pur avendo approvato la mozione che porterà al referendum, sono stati entrambi attraversati da polemiche e tentativi di marcia indietro. E, anche se non ci sono i tempi tecnici per combinare qualcosa di serio entro il 5 ottobre (data del referendum), anche Coreglia e Bagni di Lucca stanno valutando la possibilità della fusione.
E Barga? Sulle cronache locali si è letto che un possibile affaire con Gallicano, Molazzana e Coreglia è stato valutato e scartato, ma qualcuno continua comunque a pensare che l’idea di una fusione non sarebbe sciocca.
Tra i corridoi di palazzo Pancrazi qualcuno con una certa autorevolezza,
in questi giorni ha bisbigliato (magari approfittando dell’assenza per ferie del primo cittadino che da sempre si è detto contrario a tali ipotesi) che il matrimonio si potrebbe fare con i comuni di Fosciandora e Coreglia, i nostri due vicini alle pendici degli Appennini con cui condividiamo qualcosa e dai quali differiamo in altro.
Semplice voce di corridoio quindi, sfuggita in questi giorni che il sindaco Marco Bonini è in ferie o ipotesi fondata ma ancora secretata?
Nessuno conferma o smentisce e nessuno ci vuole mettere la faccia; non ci è quindi possibile capire se la fusione di Barga con Coreglia e Fosciandora potrà essere un progetto concreto o un tormentone di fine estate, ma di certo qualcuno ci sta pensando: solo il tempo ci dirà “che ne sarà di noi”.

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