Abolizione IMU prima casa e “service tax”. I provvedimenti del Governo ed i dubbi degli amministratori locali

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L’Imu non esisterà più ma l’operazione sarà a tappe, e dal 1 gennaio arriverà la “service tax”, la nuova imposta sui servizi comunali ispirata ai principi del federalismo fiscale che sarà riscossa dai Comuni e costituita da due componenti, gestione dei rifiuti urbani e copertura dei servizi indivisibili.
Questi alcuni dei provvedimenti principali contenuti nel pacchetto approvato dal Consiglio dei ministri ieri sera (continua…)

Le coperture delle misure varate dovranno essere garantite dalla riduzione della spesa pubblica, dall’extragettito Iva e da una tassazione sul mondo dei giochi. “Un provvedimento che andrà valutato nella sua complessità ma che appare opportuno anche perché il Governo ha garantito la copertura del gettito Imu per il 2013 della prima casa – è il primo commento di Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana – Come ha detto Piero Fassino, presidente di Anci nazionale, non possiamo non apprezzare il fatto che la service tax sia introdotta a partire dal 2014, potendo così disporre del tempo necessario al miglior decollo di questo nuovo tributo, e della volontà del Governo di riprendere, dopo anni di neocentralismo, il cammino di un effettivo federalismo fiscale. La voce dei Comuni, stavolta, è stata ascoltata – commenta ancora Giurlani -. Adesso aspettiamo di vedere concretamente come verranno coperte le mancate entrate derivanti dalla cancellazione dell’Imu. Essenziale è che la soppressione di una tassa iniqua e particolarmente gravosa non sia sostituita da altre misure che vadano a pesare sulla fascia più debole della popolazione”.
In sostanza la pensa così anche Giampiero Passini, assessore al bilancio del comune di Barga. “Siamo fiduciosi ed aspettiamo i provvedimenti che il Governo intende intraprendere per coprire le mancate entrate derivanti dalla prima e seconda rata dell’IMU per la prima casa. Per il comune di Barga si tratta di un meno 500 mila euro circa.
Compito del Governo, a questo punto, trovare la soluzione per garantire questi introiti agli enti locali. Si tratta a livello nazionale di circa 4 miliardi di euro e confidiamo che per far questo si ricorra a giuste soluzioni, che comunque non impongano nuove imposte e tasse alle persone più deboli.
Le notizie non sono comunque ancora precise e quindi ci riserviamo di approfondire il provvedimento nei prossimi giorni. Lo studieremo a fondo e cercheremo di capire come il Governo intende coprire le entrate mancanti.
Ci sarà da approfondire anche le novità che riguardano la “service tax”, che alla dovrebbe essere “tarata” dai comuni in base alle spese ed ai servizi da coprire”.

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