Due parole con l’anima di Opera Barga, Nicholas Hunt, per fare un breve bilancio conclusivo del festival edizione 2013 che per quanto riguarda Barga ha chiuso i battenti domenica scorsa con la replica de “La caduta di Gierusalemme” (nella foto), la produzione che ha portato alla riscoperta dell’oratorio di Giovanni Paolo Colonna e che è stata molto apprezzata dal pubblico e dalla critica.
Dunque come è stato questo festival?
Un po’ complicato all’inizio, ma con il lieto fine.
In che senso?
C’è stato qualche problema logistico, come quello che quest’anno non ci ha permesso di ospitare, come credevamo, a Villa Gherardi, cantanti ed artisti. Anche per l’Oratorio di Colonna, l’opera avrebbe dovuto essere rappresentata in Duomo e non al teatro, ma non è stato possibile per altri problemi tecnici. La curia impedisce infatti di ospitare spettacoli a pagamento all’interno dei luoghi di culto. Comunque il teatro ha ben accolto questa produzione ed alla fine tutto è andato bene, anche se ci siamo trovati a rivedere un po’ di aspetti logistici ed organizzativi all’ultimo minuto.
Due parole su “la Caduta di Gierusalemme”. Uno spettacolo riuscito alla fine…
E’ stata indubbiamente una produzione di gran pregio e caratterizzata da un grande successo. Un’opera mai eseguita, nel più puro stile del cammino intrapreso da Opera Barga, è stata presentata a Barga. Meritava di essere prodotto questo lavoro e noi siamo riusciti a farlo anche con un discreto risultato in fatto di pubblico che è stato numeroso nelle due serate. Insomma, alla fine, quelli che erano i nostri propositi, i nostri obiettivi, sono stati ampiamente ripagati.
Quest’anno, tra gli artisti, largo ai giovani?
E’ una bella novità questa, resa possibile grazie alle audizioni realizzate ad aprile in collaborazione con Auser Musici presso il teatro di Pisa. Ben 70 artisti si sono presentati da tutta Europa ed alla fine siamo riusciti a sceglierne quattro. Tutti delle gran voci e che hanno non poco qualificato il livello dell’opera: giovani, ma già con una bella carriera alle spalle, intrigati dal fatto di lavorare su Colonna. E che alla fine ci hanno permesso di mettere insieme un cast molto forte, supportato di artisti di provata esperienza e di gran livello, che hanno cantato al fianco di giovani entusiasti. Il tutto supportato da un’orchestra che ha davvero lavorato molto bene.Il che è andato di pari passo con la nostra volontà di attualizzare peraltro quest’opera, riproponendola in una versione abbastanza moderna, sia come contenuto, che per il racconto della vicenda stessa, dove ci sono corsi e ricorsi storici che si sono perfettamente incastrati l’uno con l’altro.Credo che insomma alla fine siamo tutti riusciti a restituire ed a comprendere lo spirito di questo lavoro. Cosa che non era scontata.
Oltre alla produzione operistica quali sono stati punti di forza del festival 2013?
Ha riscosso un bel successo l’omaggio a Maderna e Berio con il quale abbiamo inaugurato il festival. Era un concerto importante ed a cui tenevamo. Con musica non certo facile. Proporlo a Barga poteva essere un azzardo ed invece anche in questo caso non sono mancati pubblico e consensi.
Due parole su Musica nei Borghi, adesso in trasferta a Bagnone
Sono andati bene anche questi appuntamenti che vanno avanti a Bagnone dove ci sarà anche un concerto orchestrale in omaggio al sindaco della cittadina, visto che è l’ultimo anno di mandato di questo amministratore che ci è stato molto vicino e ci ha sostenuto. Per quanto riguarda i concerti da camera in programma, tra le novità la presenza di molti più giovani artisti italiani ed il nostro impegno a cercare da quest’anno di rimodulare e di trovare punti di accordo e di confronto tra la presenza appunto di tanti giovani artisti accanto a musicisti di grande calibro. Un’altra scommessa che intendiamo portare avanti e perfezionare.
Tag: giovanni paolo colonna, opera barga, musica nei borghi, la caduta di gierusalemme, maderna, berio, simone berbardini
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