Per troppi anni, offuscata dalla ben più grande tragedia della seconda Guerra Mondiale, la storia dell’Arandora Star e delle sue vittime è stata dimenticata. È tempo, adesso, di tornare ad onorare la memoria di tutti quegli innocenti che per la sola colpa di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, perirono nell’affondamento del piroscafo inglese.
All’indomani della dichiarazione di guerra da parte di Mussolini all’Inghilterra, i molti italiani e tedeschi che si trovavano in Gran Bretagna divennero improvvisamente nemici della patria che fino a quel momento li aveva accolti e nella quale stavano vivendo e lavorando.
Molti di loro furono internati in campi di lavoro, altri furono selezionati senza alcun criterio per essere deportati verso il Canada con una nave da crociera riadattata al trasporto di prigionieri.
Ma un sommergibile tedesco, scambiando l’Arandora Star per un mezzo della marina militare inglese, silurò la nave carica di prigionieri causandone l’affondamento e quindi la morte di centinaia di innocenti.
Tra i 1500 sfortunati passeggeri almeno 15 erano barghigiani, ed è per questo che ogni 2 luglio, anniversario dell’affondamento dell’Arandora, a Barga si officia una giornata di ricordo.
Così è stato anche quest’anno, con la celebrazione di una messa di suffragio e la deposizione di una corona di alloro che ricorda i barghigiani scomparsi in quella tragedia; il nostro comune è il quarto per numero di deportati ed i nomi dei caduti sono stati ricordati dal vicesindaco Alberto Giovannetti, che ha presieduto le celebrazioni svoltesi presso la terrazza delle Stanze della Memoria, dove una lapide ricorda i caduti.
Presenti anche le locali sezioni degli Alpini, dei Marinai e dei Carabinieri in congedo e diversi cittadini, che si sono uniti al ricordo di questa triste pagina di storia ed hanno recitato un requiem aeternum guidati da don Stefano Serafini.
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