I dati d’attività di Hospice e cure palliative in Valle del Serchio

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“E’ fondamentale che esista una rete delle cure palliative, costituita dall’integrazione di assistenza domiciliare e hospice, che deve avvalersi di un team multidisciplinare composto da diverse figure professionali che sostengano il cittadino ma anche la sua famiglia in un momento di così particolare delicatezza e criticità”.
Lo afferma il direttore sanitario dell’ASL 2, Joseph Polimeni, annunciando un riconoscimento che il 19 luglio verrà assegnato presso il ministero della Salute a Roma, alla dottoressa Maria Rosa Biagioni, responsabile Cure Palliative domiciliari – Hospice e ADI della Valle del Serchio.
“Lpèintegrazione tra assistenza domiciliare e hospice – continua Polimeni – è un approccio complessivo in grado di garantire una dignitosa qualità della vita, sia che i malati vengano seguiti a domicilio, sia che vengano ricoverati nei centri dedicati.
Da questo punto di vista nella zona della Valle del Serchio esiste un’organizzazione del servizio davvero efficace, anche perché condivisa con i medici di medicina generale del territorio”.
“Questo riconoscimento alla dottoressa Biagioni, arrivato grazie alla segnalazione di un cittadino alle sedi istituzionali competenti – evidenzia il direttore sanitario dell’Azienda USL 2 Lucca dottor Joseph Polimeni – va a
premiare una professionista competente ed appassionata che abbiamo cercato di valorizzare al massimo, insieme ai suoi collaboratori, alla stessa maniera come è stato fatto per la zona di Lucca.
I numeri evidenziano l’importante volume di attività del settore per quanto riguarda la Valle del Serchio: nel 2012 sono stati ricoverati nell’hospice di Villetta (nel comune di San Romano Garfagnana) 73 pazienti, per 1.028 giornate di degenza complessive; 72 invece i pazienti oncologici a cui sono state garantite cure palliative domiciliari, mentre 55 sono state le segnalazioni al Punto Unico d’Accesso – Centrale Operativa per l’Assistenza Distrettuale (PUA/COAD) di dimissioni ospedaliere per l’inserimento in Hospice.
A questi numeri vanno aggiunti i pazienti seguiti da questi operatori e affetti da altre patologie, come ad esempio la Sclerosi Laterale Amiotrofica (Sla).
Nell’anno 2013 la tendenza dei numeri è simile, visto che nel primo semestre i pazienti ricoverati in hospice sono stati 34, per 897 giornate di degenza.

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