Benedetta da un tiepido sole, questa mattina, a Barga, è stata inaugurata la prima di una lunga serie di mostre che ci accompagneranno lungo tutta l’estate.
Ad aprire la stagione dell’arte, il pittore filecchiese di adozione Tony Phillips, che dopo un paio di anni di ricerca è tornato a Barga con una selezione di “Opere Recenti” (questo il titolo della mostra). Tre le sezioni in cui si articola l’esposizione, due ospitate presso le Stanze della Memoria in via di Mezzo, l’altra nell’atrio di palazzo Pancrazi. Il fil-rouge che lega lavori, tecniche e soggetti anche molto diversi tra loro è la ricerca su questa nostra società, sovraccarica (come alcune tele, traboccanti di personaggi), spesso abbrutita e sempre caratterizzata da icone della modernità e della globalizzazione.
Se una parte riguarda la “civilizzazione”, presso le Stanze della Memoria, l’altra sezione propone un’inedita liaison tra paesaggi della valle del Serchio (ampi, verdi, leggeri) e l’India, rappresentata attraverso i suoi maestosi tempi riprodotti con inchiostri pallidi.
L’ultima sezione, ospitata a Palazzo Pancrazi, si spinge in un indagine, non priva di ironia, sulle “Reliquie”, indagando, forse, sulle moderne divinità.
Ma le possibilità di lettura delle opere di Tony Phillips sono molte di più di quelle qui proposte: “L’arte è espressione di per sé – ha detto durante l’inaugurazione Tony Phillips – ogni altra spiegazione da parte dell’autore non è necessaria. Ognuno saprà trovare il proprio significato.” Quindi, avete tempo fino al 18 giugno scoprire i messaggi emanati dagli olii, gli etchings, gli acquerelli di Tony.
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