L’Italia è un paese che non finisce mai di sorprenderti, soprattutto se ti guardi intorno con attenzione.
Un paese in crisi economica che, ci dicono le più recenti statistiche, vede crescere la propria popolazione. Un paese in cui i ventenni ormai smettono di cercare lavoro. Un paese in cui si alzano le aliquote IVA per avere maggiori introiti nelle casse dello Stato anche se questo demolisce la cosiddetta “economia reale” portando ad una riduzione del gettito fiscale. Un paese che muore di burocrazia ma in cui ogni giorno nasce nuova burocrazia. Un paese in cui da un fax nasce un’allerta di protezione civile e che in presenza di uno sciame sismico non muove (o quasi) un dito anche se ci sono paesi in cui le case crollano. Un paese in cui le crepe su una scuola vanno bene purché dopo un terremoto non si allarghino. Un paese di impiccioni in cui ognuno vuol dire agli altri cosa dovrebbero fare. Un paese che durante i mondiali di calcio annovera sessanta milioni di commissari tecnici della nazionale.
Si, forse l’essere impiccioni è proprio una delle nostre caratteristiche più importanti, ancorché peggiori, e oggi ne ho avuto, insieme ad altri, la miglior dimostrazione grazie alla TARES, la nuova imposta su rifiuti e servizi: mi è arrivato un “avviso di pagamento acconto tares” per una casa che si trova nel comune di Pieve Fosciana, notoriamente sito in provincia di Lucca, che è stato inviato sulla carta intestata del Comune di Attigliano, in provincia di Terni.
Si, avete capito bene: il comune di Attigliano, sito in Umbria, mi chiede di pagare la tares per un immobile sito in Toscana.
No, non nascondiamoci dietro “è un evidente errore dovuto al sistema informatico” perché dietro gli errori di forma si nasconde la totale assenza di sostanza. Un povero cittadino che nel compilare uno degli infiniti moduli che la burocrazia ci propina ogni giorno commetta un simile errore finisce per avere disagi (o guai? o multe?) di portata non indifferente. Provate a presentare una SCIA per un intervento edilizio nel comune sbagliato o a dichiarare la residenza del comune sbagliato oppure a dichiarare erroneamente il possesso di un titolo di studio in un concorso. Vedrete che il sistema è pronto a stritolarvi. Come minimo incorrete nella “dichiarazione mendace”.
Cosa dovrei fare ora? Scrivo al Comune di Attigliano chiedendo precisazioni? Scrivo al Comune di Pieve Fosciana per dirgli che c’è un altro comune che si occupa dei fatti suoi? Non pago la Tares perché indebitamente richiesta da un comune non competente per l’applicazione della norma da cui scaturisce la nuova tassa? Oppure mi arrendo al diritto dello Stato e delle sue emanazioni di commettere errori e da perfetto suddito mi piego, chiedo umilmente scusa per l’errore commesso dal concessionario di turno e pago?
Davvero dobbiamo accettare tutto questo, davvero dobbiamo passare su errori di questa portata come si farebbe per la stupidaggine commessa da un figlio troppo giovane per capire?
Mi sbaglierò, ma è tempo di chiedere più rispetto verso questi cittadini che spesso si sentono vessati da leggi e burocrazie impazzite, che pagano quando commettono “errori per distrazione” come fossero perfetti delinquenti e che subiscono passivamente e con “diligenza del buon padre di famiglia” errori madornali ed offensivi della propria intelligenza ed onestà intellettuale.
Intanto leggo e rileggo la comunicazione del Comune di Attigliano e provo una grande vergogna, la vergogna di essere cittadino di un paese che non sa nemmeno scrivere una banale lettera di accompagnamento ad un bollettino con cui pagare una tassa.
Ghiloni Valter
26 Giugno 2013 alle 14:54
burocrazia e sviste.
Girava, anni fa, una canzoncina dal titolo “Social Card, no grazie” nella quale, credo fosse Paolo Rossi, parodiando Mary Poppins e lo spazzacamino rappresentava la situazione italiana concludendo con una parola poco corretta e la Mary Poppins lo riprendeva, salvo poi concludere lei “allora siamo nella merda davvero…” Ecco, così funziona l’Italia. Se nel mio lavoro sbaglio una virgola…. meglio non pensarci….Bertoncini, io pagherei al comune di Attigliano e al comune di Pieve, non si sa mai.Altra bella pillola di ordinaria burocrazia (o norma ad personam, fate voi) dalla stampa di oggi….LAVORO – Un incentivo per i datori di lavoro fino a un massimo di 650 euro mensili per ogni lavoratore assunto a tempo indeterminato. E’ quanto prevede la bozza di 10 articoli del decreto lavoro, che sarà esaminata dal Consiglio dei ministri. L’incentivo è istituito in via sperimentale ed è destinato ai giovani di età compresa fra i 18 e i 29 anni. Per poterne usufruire i giovani devono rientrare in queste condizioni: essere privi di impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi; essere privi di un diploma di scuola media superiore o professionale, vivano soli con una o più persone a carico.Se qualcuno conosce soggetti che abbiamo queste condizioni….. è un fenomeno.