Bonini su voto ospedale unico: “a cambiare le carte sono solo alcuni sindaci”

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Dopo le dichiarazioni del sindaco di Castelnuovo Gaddo Gaddi  sulla stampa provinciale, relative all’incontro con l’assessore regionale Marroni accusato insieme ai “poteri forti” della Valle di aver cambiato le carte in tavola, interviene il sindaco del comune di Barga, Marco Bonini che intanto annuncia che lunedì sera a Barga si terrà un consiglio straordinario che avrà al primo punto l’esame della situazione sanitarie e di quello che è accaduto nei giorni scorsi. Di Ospedale unico si parlerà anche venerdì pomeriggio alle 18 nel consiglio dell’Unione dei Comuni della Media Valle, dove proprio Bonini presenterà una sua relazione.

“Sulla vicenda ospedale unico credo che sia giusto chiarire alcuni punti e sfatare alcune inesattezze che vengono diffuse ad arte – afferma i – Nessuno ha mai cambiato le carte in tavola perché è da molto tempo che si sapeva che l’assessore Marroni avrebbe detto che a seconda della sua localizzazione l’ospedale avrebbe avuto una tipologia diversa.  Vorrei ricordare che l’allora assessore Scaramuccia nella sua visita a Castelnuovo ed il direttore generale dell’ASL 2 D’Urso nell’estate scorsa avevano già ribadito che non si poteva prescindere dalla localizzazione. Quello che Marroni ha confermato martedì dichiarando che si terrà sì conto della scelta dei sindaci, ma che la tipologia dell’ospedale non potrà essere uguale a seconda di dove sorgerà. L’assessore ha dichiarato che ci presenterà un nuovo studio che permetta di capire realmente quello che potrà essere realizzato al Piano Pieve e che a quel punto sarebbe il caso di riaprire una discussione tra i sindaci per verificare se questo è l’ospedale che si vuole che sia realizzato.

Perché il rischio è di andare a costruire un servizio ospedaliero minore di quello che abbiamo attualmente sui due presidi esistenti. Con molti servizi sanitari in meno.

L’appello che faccio e che con me sostengono i sindaci della Media Valle ed anche di parte della Garfagnana è di mettere a questo punto definitivamente da parte il campanilismo per fare adesso una scelta che sia la più giusta. Non sostengo Mologno perché è nel mio comune, ma perché dai dati tecnici e sanitari che ci sono stati forniti è il sito che risponde in maniera migliore alle esigenze della gente. Che dà le maggiori garanzie e che permetta di realizzare un ospedale come si deve.

Mi auguro insomma che dopo il nuovo esame dei flussi circa la localizzazione votata, annunciato dall’assessore, si possa andare ad un ripensamento delle posizioni che sono state prese lunedì scorso.

[dw-post-more level=”1″] Perché lunedì a cambiare le carte sono stati casomai alcuni sindaci che non hanno voluto tener conto delle indicazioni ben precise che in proposito, lo scorso 20 dicembre, erano state messe sul tavolo dalla commissione di esperti, dalla quale emergono due dati fondamentali: Il primo è che tre siti su quattro erano stati ritenuti idonei. Questo lo ribadisco perché vorrei che si facesse finita di dire che il sito di Mologno non è adatto e che per realizzare l’ospedale qui ci sarebbe da spendere 20 milioni in più. Questo non sta scritto da nessuna parte.

Nella relazione sanitaria casomai, emerge che Mologno è anzi più idoneo degli altri siti perché è l’unico sito baricentrico in tutta la Valle che permetterebbe di richiamare un bacino di utenza maggiore e quindi potrebbe veder realizzata la tipologia di ospedale migliore tra quelle indicate.

Vorrei anche dire la mia circa il voto dello scorso 7 gennaio a Castelnuovo. Si dice che si è votato unicamente a favore della localizzazione di Piano Pieve e che non c’è stato nessun voto per Mologno.

Si afferma così il falso perché il voto di chi è uscito (come il sottoscritto) e di quelli che si sono astenuti è chiaro che, in una votazione meno frettolosa, sarebbero andati al sito di Mologno.

Comunque, che se realizzato in Garfagnana l’ospedale avrebbe avuto una tipologia diversa, che alcuni sindaci volessero o facessero finta di non capire questo, è stato lampante. Per questo avevamo chiesto il rinvio del voto, così da chiarire una volta per tutte questo aspetto; prima di andare ad un voto frettoloso e che poteva essere, come è stato, sbagliato.

Mi chiedo anche, invece di avere tanta fretta a votare, se si fosse aspettato un giorno ed ascoltato quello che aveva da dirci Marroni, se il voto sarebbe stato lo stesso o si sarebbe ragionato su criteri obiettivi, più volte risaputi comunque, e si sarebbe fatta una scelta migliore.

Vorrei anche ribadire che il rinvio era stato chiesto da un numero di sindaci che rappresentavano ben oltre la metà della popolazione della valle ed è solo per un criterio bislacco di votazione legato alle quote di rappresentanza, che gli esponenti di una popolazione più frammentata hanno avuto numericamente la meglio, rispetto a quelli che rappresentavano la maggioranza della popolazione. Sono insomma  andati al voto, non rappresentando comunque la maggioranza di questa valle.

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