Come previsto dal nostro metereologo David Sesto, gran parte della provincia di Lucca è stata interessata da nevicate. Nei prossimi giorni le temperature sono destinate a scendere e potranno sfiorare i minimi registrati nell’inverno del 1985, uno dei più freddi degli ultimi cento anni.
Con l’arrivo della neve e del gelo anche gli animali selvatici possono incontrare molte difficoltà. Per saperne di più abbiamo sentito la naturalista Serena Scalici, esperta di fauna selvatica di Ecoland.
“Le principali difficoltà”, ci ha detto la dottoressa Scalici, “sono quelle che riguardano il reperimento del cibo. Soprattutto gli uccelli selvatici che vivono nella campagne vicine ai paesi e frequentano i nostri giardini possono trovarsi in grave difficoltà. Per esempio, i piccoli passeriformi hanno un metabolismo molto rapido e devono mangiare spesso per mantenere costante la temperatura corporea. La neve di questi giorni può compromettere in breve tempo la loro sopravvivenza”.
Abbiamo chiesto cosa possiamo fare per aiutare gli animali selvativi. Sentiamo cosa ha detto l’esperta interpellata.
“Noi stessi possiamo mitigare gli svantaggi di questa situazione, per esempio mettendo a loro disposizione del cibo. Esso deve essere vario e molti degli avanzi delle nostre tavole possono essere adatti. A differenza di ciò che si pensa, le classiche briciole di pane gradite da alcune specie di passeri sono povere di nutrimento mentre le briciole di dolci, biscotti ma anche le croste di formaggio ne sono ricche. Sono molto adatti i semi come le miscele che si trovano in commercio per canarini, le noci, nocciole, mandorle e le arachidi non salate. Molto graditi da alcuni uccelli, come il merlo e il pettirosso, sono frutti come mele e pere mature che possono essere lasciati interi. Il cibo va messo a disposizione al mattino presto e nel pomeriggio così gli uccelli avranno la possibilità di fare riserva di energia preziosa per superare la freddissima notte”.
Può sembrare sorprendente ma uno dei problemi di questi giorni potrà essere la mancanza di acqua da bere. In effetti, con la neve e il gelo l’acqua è abbondante ma allo stato solido, quindi non può essere bevuta. “Un po’ di acqua offerta in un sottovaso, magari con l’accortezza di togliere al mattino il ghiaccio che si è formato in superficie durante la notte, possono essere un valido aiutoci suggerisce la dottoressa Scalici”.
Non dimentichiamo i nostri amici a quattro zampe, come cani e gatti, che a volte non hanno una famiglia che li accudisce. “Mettere a disposizione dei ripari asciutti con coperte di lana o maglioni vecchi”, prosegue la nostra esperta, “permette loro di superare la notte. Anche in questo caso gli avanzi della nostra tavola e un po’ di acqua tiepida offerta in contenitori di plastica che ostacolano il congelamento sono un valido aiuto”.
Un’ultima nota riguardo gli animali d’allevamento, soprattutto se rimangono al pascolo o se dispongono di semplici tettoie come ricovero. “E’ importante assicurarsi che dispongano di acqua, eventualmente rompendo il ghiaccio che si forma negli abbeveratoi, e di alimenti di buona qualità”, ci dice ancora la dottoressa Scalici. “Non dimentichiamo che animali come il cavallo possono bere anche 15 litri di acqua al giorno e che l’impossibilità di pascolare deve essere compensata mettendo loro a disposizione foraggio, come il fieno, e granaglie”.
Oltre a dare aiuto seguendo i consigli dell’esperta, possiamo approfittare di questi giorni per scoprire gli animali selvatici che frequentano i nostri giardini o le zone in cui abitiamo. Le tracce che lasciano sulla neve sono spesso inconfondibili!
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