Secondo un recente studio pubblicato sul British Journal of Dermatology, l’euforbia minore (Euphorbia peplus), una piccola pianta presente su tutto il territorio europeo, sarebbe in grado di tenere lontani queste forme tumorali,
escluso il melanoma. La pianta, che si trova comunemente nei campi, negli orti, nei pascoli e nei luoghi umidi, avrebbe infatti la capacità di evitare la ricomparsa dei tumori. spiega Kimberley Carter della British Association of Dermatologists
L’Euforbia, la linfa della pianta è efficace contro i tumori della pelle?
“Certo – afferma Carter – si tratta di un antico metodo di un medico greco che ne aveva già sfruttato le virtù terapeutiche”.Ma oggi uno studio pubblicato sul British Journal of Dermatology sostiene che l’Euforbia, una piccola pianta molto diffusa, potrebbe essere utilizzata per il trattamento dei carcinomi cutanei, i tumori della pelle, ad eccezione però della forma più grave cioè il melanoma”E’ una scoperta o un’ennesima illusione?
“Si tratta di una scoperta ancora in fase di sperimentazione – spiega Kimberley Carter – e per questo gli esperti avvertono di non lasciarsi tentare dal cosiddetto fai da te. Come si legge sul sito della Bbc, lo studio ha coinvolto 36 persone con lesioni cutanee cancerose, come il carcinoma a cellule basali ed il carcinoma a cellule squamose, che colpiscono in particolare le persone anziane. La maggior parte dei tumori cutanei, escluso il melanoma, può essere asportata chirurgicamente o con particolari terapie che sfruttano il freddo o la luce”.
La nuova terapia, con questa tecnica, sta funzionando?
“Per alcune persone queste tecniche non sono risultate idonee. I pazienti coinvolti nello studio sono stati trattati con la linfa dell’Euphorbia peplus una volta al giorno per tre giorni. A distanza di un mese, la terapia si è rivelata efficace su 41 delle 48 lesioni trattate e sui due terzi delle lesioni a distanza di 15 mesi. Il merito sarebbe di una sostanza chiamata ‘Ingenol mebutate’ contenuta nella linfa della pianta capace non solo di uccidere le cellule cancerose, ma anche di ridurre il rischio di recidiva”.
La fatua possibilità di scoprire l’inconscio a volte si tramuta in coscienza reale, basta saperne approfittare.
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