Il male oscuro

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C’è una cosa di cui ieri tutti parlavano a Fornaci. Dal dottore, dal macellaio, al bar, ognuno si chiedeva chi fosse quel ragazzo che ieri mattina si è tolto la vita impiccandosi. Di più. La domanda più pronunciata forse è stata:“Perché?”. Tanti motivi possono spingere al suicidio, ma uno solo può essere quello di fondo. Che prenda il nome di depressione, fobia sociale, cattiva integrazione, c’è sempre qualcosa di nero e di oscuro che spinge una persona a un gesto estremo, poiché l’essere umano è programmato per perseverare nell’istinto di sopravvivenza, e forse, solo dopo un corto circuito nella mente può preponderare thanatos. Già tante voci si sono sparse sulla sua vita e sulle sue motivazioni, ma tutte queste parole non confermate servono solo per allontanare dalla mente di un intero paese il senso di colpa per non aver capito, per aver lasciato correre, per non aver recepito i segnali che aveva mandato, se è vero come si dice – tra le tante cose – che questo suicidio fosse in qualche modo premeditato. Che fare adesso? Piangere tutti un ragazzo di 26 anni che non ce l’ha fatta a reggere, sì, certo. Ma non basta.

Commenti

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  1. Che prima di vuota retorica, giunga il silenzio.
    Al posto di formulare molti necrologi – come questo – carichi di retorica e niente di più, si dovrebbe ricorrere al silenzio che merita la natura dell’evento e la famiglia che, prima dell’intero paese (come se tutti si fosse responsabili dell’erba che cresce nel prato del vicino), sarà senz’altro colpita gravosamente dalla disgrazia. Senza, magari, dimenticare che homo faber fortunae suae, come ricordavano spesso i latini.


  2. Un cinismo preoccupante
    Cara Silvia,mi preoccupa e mi amareggia molto il suo cinismo, vista la giovane età che ha riportato nel form di registrazione. E’ davvero disarmante che un giovane la pensi a questo modo. Che futuro può avere questa – già – povera Italia?Distinti saluti.


  3. Della serie “c***i suoi”?
    Cara Silvia, dopo i Latini hanno detto anche che “Nessun Uomo è un’isola”, tanto per intendere che -ci piaccia o no- siamo tutti parte di un tessuto sociale.Il fatto che “l’uomo è l’artefice della propria sorte” (parliamo in italiano così tutti ci intendono), è solo parzialmente vero, dato che il mio destino, come il tuo e quello di tutti gli altri è influenzato da tante variabili, come ad esempio il luogo in cui si cresce e si vive(una città ricca di stimoli, un paese di montagna isolato, la giungla impervia e ingrata) e dalla socialità (i genitori che ti crescono con amore o a ciaffate, i nonni che ti viziano, l’insegnante che ti fa sentire una merda…)Per cui… sì, è vero, ognuno si sforza di modellare il proprio destino, ma ogni giorno, dalla nascita, è influenzato dall’esterno da gente, posti, esperienze, e tocca ad ognuno dribblare tutte queste interferenze per venir su nel miglior modo possibile. E se qualcuno non ce la fa la responsabilità sta sia dentro che fuori di lui.Abbiamo già divagato troppo, comunque.Quello che ho scritto doveva solo servire a ragionare e misurarsi con certi concetti “universali”, che a volte sono ancora tabù, non per entrare nell’intimità di una famiglia colpita gravosamente da una disgrazia.Sta funzionando.


  4. Male oscuro
    Certo il commento di una giovane ragazza, così si deduce, non è solo cinismo, ma è semplicemente, crudeltà menefreghista.I Latini, come tutti i popoli di barbara mentalità, che è comunepresentare come nostri civili progenitori, facevano presto. Quelli “strani” e/o con dei difetti, li eliminavano.Aspettiamoci che un qualsiasi essere umano, giovane e/o anziano che, non “è stato uomo di fare la sua fortuna”,perchè gli sono mancate le condizioni per avere un equilibrio di vita, o anche perchè fino ad un certo numero di anni “ha fatto la sua fortuna”, poi l’erba del vicino ha invaso il suo campicello,ma l’erba era maligna, e lui non riesce più a fare la sua fortuna,è bene lasciarlo al suo destino di “uomo (o donna) sfortunato.Quale che esso sia.Bella morale!!!!Io mi sono sempre domandato se coloro che fanno certi ragionamenti, e magari con convinzione, vanno in chiesa, vanno dal prete, si confessano, fanno la comunione, sono”uomini o donne” civili e poi cristiani e per di più cattolici?La risposta non sono riuscito a darmela, e non ho ancora trovato nessuno che me l’ha data. Anche una qualsiasi.Luti Giuseppe..B. crede che la morale sia la conclusione delle favole..Quando suona il campanello della loro coscienza, molti fingonodi non essere in casa..Parola. E’ l’unica cosa che elevi l’uomo al di sopra dell’animale;ma è anche quella che spesso lo pone al di sotto..Barga, 26 gennaio 2011Domani è la giornata dedicata al “GIORNO DELLA MEMORIADELLA SHOAH” affinchè nessuno dimentichi e tutti ricordinoquanto la crudeltà ed il cinismo umano è riuscito di maleficoa combinare.

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