Si chiama Cave Canem ed è nata a Lorenzana (Pisa) la mostra d’arte dedicata al miglior amico dell’uomo che presto aprirà i battenti a Barga. Partita dal contributo di 12 artisti accomunati dalla voglia di raccontare qualcosa a proposito del rapporto uomo – cane, ben presto la collezione si è ingrandita fino a comprendere più di cinquanta tra artisti riconosciuti e creativi a vario titolo, che stanno per invadere Barga con quadri e fotografie ma anche con poesie, assemblage, video installazioni e motivi musicali.Con un numero così ampio di adesioni, nate tutte quante spontaneamente per raccontare migliaia di anni di amicizia, il centro storico sarà letteralmente trasformato in un’enorme galleria d’arte, coinvolgendo la Galleria Comunale, le sale del Museo della Memoria, la galleria in Piazza Angelio e magari anche l’androne di Palazzo Pancrazi.Inaspettata ma quanto mai interessante, l’opera di un grande personaggio della nostra terra: Giovanni Pascoli, che ha reso immortale il suo cane Gulì in diversi modi, ultimo dei quali la sepoltura circondata di bosso e protetta da una stele nel giardino della casa di Castelvecchio.Nelle infinite carte che compongono l’archivio i curatori hanno infatti ritrovato diversi disegni al tratto autografi, in cui il Poeta ha raffigurato se stesso e l’amato cagnolino, e durante Cave Canem – occasione più che mai appropriata – le riproduzioni degli schizzi di Pascoli saranno esposti al pubblico per la prima volta.
Oltre ai numerosi tagli del nastro previsti, sempre accompagnati dal bau-bau dei soggetti delle opere, sarà presentato un bellissimo libro fotografico sul tema firmato da Marc Lemar e saranno realizzati quadri viventi, dove nella cornice faranno bella mostra di se i bellissimi levrieri allevati da Karin Schirmer in località Latriani, per poi cedere la scena a i partecipanti a quattro zampe che vorranno, per essere fotografati assieme ai agli amici a due zampe in un’inedita foto ricordo.
Cave Canem resterà a Barga fino al 6 novembre sotto la cura di Keane, che partecipa come artista e che si è prestato come organizzatore, che poi cederà il testimone – come è stato passato a lui da Giorgia Madiai, madrina della mostra a Lorenzana – per far arrivare la mostra a Milano, dove magari saranno raccolti altri lavori che poi proseguiranno, assieme al nucleo iniziale, in qualche altra città.
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