La chiesa del SS. Nome di Maria di Fornaci Vecchia è stata riaperta ai suoi fedeli giovedì 11 marzo, con una solenne funzione che ha riportato il Signore nel suo Tempio.Dopo il furto delle ostie perpetrato il 1 marzo era stata chiusa al culto, in attesa della cerimonia di riparazione che cancellasse la profanazione; quindi, risolto il problema materiale con la riparazione del tabernacolo forzato , dieci giorni dopo è stato sanato anche il danno spirituale, con una messa celebrata dall’ Arcivescovo Mons. Giovanni Paolo Benotto. Prima della funzione Don Antonio ha raccolto tutti i fedeli nell’altra chiesa del paese, quella del Cristo Redentore, e, accompagnato dalle autorità civili e militari, ha condotto tutti in processione verso la Chiesa Vecchia, davvero colma di fedeli arrivati dai quattro angoli del comune. A celebrare la liturgia con l’Arcivescovo, Don Antonio Pieraccini, Don Ruggero Bencivenni, Don Giancarlo Bucchianeri, Don Giancarlo Davalle, Don Emiliano Lovi, Don Marcello Brunini e Don Marco Formica, assieme ai diaconi Marco Tomei, Luigi Moscardini, Luigi Fagnani.
“Anche gli eventi più tristi hanno qualcosa da rivelare” ha esordito durante l’omelia Monsignor Benotto, sottolineando come il disprezzo verso la fede dimostrato dai profanatori deve far crescere nei fedeli il senso della presenza di Dio, del suo amore e del suo perdono. Ed in effetti, la comunità religiosa delle Unità Pastorali di Fornaci, Loppia e Ponte all’Ania e di Barga, san Pietro in Campo e Sommocolonia lo hanno dimostrato, con una vasta presenza, con il grande appoggio a Don Antonio e per la compattezza e la sensibilità che hanno dimostrato. Per concludere la liturgia di riparazione per tutta la notte dopo la funzione e fino alle 18.00 del giorno seguente l’eucarestia è rimasta esposta con l’invito per tutti di soffermarsi in preghiera, esortazione raccolta dai parrocchiani anche nelle ore della notte, che a turno sono rimasti in adorazione del Santissimo.
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