Borgo a Mozzano, nella settimana italiana dedicata alla memoria della “Shoah”, ha voluto ricordare anche gli Alpini borghigiani che durante la Seconda Guerra Mondiale partirono per il fronte russo e che nella stragrande maggioranza non fecero ritorno al loro paese.L’occasione è stata fornita dalla pubblicazione del libro di Gabriele Brunini e Marcello Martini: “Dal Serchio al Don: solo andata”, il quale è stato presentato nel pomeriggio di sabato 30 gennaio alla Sala delle Feste di Borgo a Mozzano. Un appuntamento di gran rilievo, non solo per la grande partecipazione (la sala era stracolma), ma anche perché quel paese a distanza di più di 65 anni finalmente, grazie agli autori del libro, ha
voluto e saputo rendere omaggio a quei suoi 79 giovani, nella stragrande maggioranza Alpini, che lasciarono la vita in terra di Russia tra inenarrabili sofferenze.
La presentazione del bel libro che raccoglie anche le foto e le biografie dei Caduti e Dispersi in terra di Russia, tenuta dal giornalista di RAI 1 Pino Scaccia e Marco Brancoli Pantera, ha preso avvio con dei canti Alpini, tra cui lo struggente “Signore delle cime”, per seguire con le canzoni in voga in Italia al momento della partenza di quei giovani: “Mamma” e “Anapola”, per giungere con altre musiche all’Inno di Mameli cantato in piedi dai numerosissimi presenti.
Poi è stata la volta del lungo appello dei 79 assenti, seguito da tutti in religioso silenzio e grande commozione.
Di seguito i vari interventi, a cui ha fatto seguito uno spettacolo teatrale interamente dedicato alla struggente lettura da parte di un Alpino (l’attore Nannini) delle missive spedite dal fronte russo da parte di quei giovani e che sono state rintracciate tra gli eredi. Spettacolo che si è concluso con l’immagine dell’Italia, rappresentata da una giovane che vestiva il tricolore, la quale entrando dalla porta d’ingresso della sala si è recata presso il palco per poi inchinarsi riverente di fronte all’eroica sofferenza dell’Alpino che gli ha voltato le spalle.
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