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paolo giannotti
21 Marzo 2009 alle 12:16
Riflessione 1
Nel senso stretto la parola razzismo dovrebbe significare l’avversione alla razza diversa e al considerare inferiore un’altra razza.Questo attegiamento mentale potrebbe essere presente nel DNA degli uomini in misura variabile.Durante l’evoluzione la difesa della propria tribù o etnia dalle altre ha significato la sopravvivenza invece che l’annientamento.Istinto di sopravvivenza, istinto a riprodursi, istinto di aiutare il prossimo della stessa specie e anche la spece utile, questi tre istinti hanno permesso alla razza umana di perpetuarsi.Quindi il razzismo non è tanto un’ideologia, ma una necessità che si evidenzia proporzionalmente alle condizioni più o meno disagiate e conpetitive nella lotta per la sopravvivenza o nel raggiungimento del benessere.All’interno dell’istinto di sopravvivenza alberga questo tanto sbandierato razzismo.All’interno di una società si tende anche talvolta ad ingigantire il problema per spostare voti da una parte politica più tollerante ad un’altra più rigida.La paura del diverso e anche rimarcare e contrastare la differenza razziale è solo una strategia di difesa in coloro che lottano giornalmente nella quotidiana povertà vedendo negli altri un possibile competitore con cui dover dividere quel poco che c’è.Se il nostro paese è infestato da orde di clandestini parassiti e malavitosi la reazione anche violenta dei cittadini italiani dovrebbe essere rivolta, non contro i disperati che arrivano da posti infernali mossi dal “loro” istinto di sopravvivenza, ma bensì contro tutta la classe politica che mal-governa il popolo e si è venduta al sistema bancario internazionale.Quindi l’equazione che ne esce, sempre ricollegandosi al nostro istinto di sopravvivenza potrebbe essere … razzisti SI… ma contro i veri responsabili… cioè la classe politica,ormai osceno “baraccone teatrale” da rottamare prima possibile.
Francesco Talini
26 Marzo 2012 alle 12:20
Re: Pro Loco avanti tutta: ecco i candidati per le elezioni del 28 marzo
Questa associazione da statuto sarà apolitica e apartitica e conseguirà esclusivamente i fini sociali. Raccoglie e raccoglierà in futuro tutti coloro che hanno interesse allo sviluppo turistico, culturale, sociale ed ambientale del territorio comunale di Barga, senza preclusione alcuna.
Chiunque utilizzerà l’associazione per altri fini, perderà, su decisione del Consiglio Direttivo, qualsiasi carica/titolo in seno alla stessa.
Detto questo nessuno ad ora si è macchiato di tali colpe, quindi non ravvedo questo allarme. Anche se, e questo è un pensiero personale, sarebbe opportuno che chi sarà eletto non faccia parte della vita politica attiva del nostro territorio, se non altro per evitare vecchie frizioni o rancori. Poi se una persona è tanto brava da saper scindere le due cose, ben venga.