Il Progetto Cinema

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Quest’anno, nel mese di Febbraio, abbiamo partecipato al Progetto Cinema che prevedeva la visione di tre film, tre storie con diversi messaggi. L’esperienza è molto diversa da quella teatrale perché le persone a teatro recitano dal vivo mentre al cinema sono filmate. Al teatro c’è il palco con lo scenario e gli attori sono lì sopra, li vediamo recitare e sentiamo anche i loro respiri. Al cinema la pellicola viene proiettata su di un maxi schermo che è grande quanto tutte la parete e sembra che gli attori escano fuori, ci sembrano veri, più grandi, come dei giganti su di un palco.Il primo film che abbiamo visto era intitolato “La volpe e la bambina”. La storia ci raccontava di una bambina, Bertille, che riesce a diventare amica di una volpe, Titti. L’incontro è l’inizio di un sentimento che scoppia dentro il cuore della bambina e della volpe: l’amicizia. Una vera amicizia anche se poi diventa possesso e quando Bertille se ne accorge, capisce che se vuole davvero bene all’animale, deve lasciarlo vivere libero nel suo ambiente. Il secondo film “Sopravvivere coi lupi” è la storia di una bambina ebrea, Misha che partì dal Belgio per ritrovare i suoi genitori che erano stati deportati nei campi di concentramento dai nazisti. Contando solo su di una bussola attraversò la Germania e la Polonia. Per sopravvivere mangiava radici, lombrichi, carne cruda di animali morti e fìi adottata da due lupi che la trattavano come se fosse un loro cucciolo. Tante inutili disavventure
perché i suoi genitori erano stati uccisi. Tornò nel suo paese dove ritrovò il vecchio Ernest che la accolse nella sua casa come se fosse una nipotina
Questo film ci ha molto colpito per la crudeltà della guerra e ci ha fatto capire quanto siamo fortunati a vivere in paesi dove c’è pace e libertà.
Il terzo film “La guerra dei fiori rossi” parlava di un bambino cinese che frequentava un asilo dove la maestra assegnava fiori rossi solo a chi si comportava bene e rispettava regole molto severe. Il piccolo non ne aveva mai ricevuto uno perché era ribelle e combinava dei pasticci. L’ambiente scolastico era grande e strutturato ma triste e non c’era alcun tipo di privacy. Tutti dovevano fare tutto, insieme, tanti bimbi a catena per andare in bagno, a pulirsi il culetto, a lavarsi le mani… a dormire. Il piccolo Qiang, curioso di provare e scoprire, non viene accettato nemmeno dai compagni che lo deridono e lo isolano. Trova l’amicizia di due sorelline con le quali vive momenti di avventura e un giorno “esce” fuori dalla grande scuola e… Il finale è aperto e non sappiamo cosa farà il bambino. Sicuramente anche da grande saprà ribellarsi alle ingiustizie.
Il Progetto Cinema è stato molto interessante ed emozionante perché i film avvicinandoci a realtà particolari, per noi sconosciute, ci hanno fatto provare dei forti sentimenti e ci hanno fatto riflettere.

Commenti

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  1. Corsonna: cresce la protesta dei lavoratori


    Re: Corsonna, per Bambini e Bonini: “si apre una fase di incertezza sulle prospettive”
    […] dei sindacati al momento viaggia anche su un altro fronte che è quello di continuare a richiedere al Tribunale di ritirare la procedura di mobilità e di avvallare la richiesta di CiG in … per il tempo necessario a verificare la possibilità che nello stabilimento possa essere attivata […]

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