Nel numero passato del Giornale è stata accolta nella pagina dedicata ai lettori una bella e sentita lettera di Anna Maria Marchetti, la quale ci invita a riflettere seriamente
sul grado della memoria nei confronti di quelle decine di giovani barghigiani che, drammaticamente, non poterono far ritorno dal Fronte Russo 1942-43.
Fu, e rimane, una delle più terribili pagine dell’Italia del ‘900, ma non per questo da tralasciarsi nella memoria, come dice Anna Maria: “monito a non dimenticare l’orrore della guerra che li ha spazzati via quando avevano solo vent’anni”.
Un brivido mi sale quando risento tra me le parole di speranza della nonna Andreina per quel figlio disperso nell’immensità di un mondo tanto lontano, il cui ricordo cullava nel cuore senza pace.
Il sottoscritto ne porta il suo nome e sente forte in se il dovere e il desiderio, quasi fosse un testamento da esaudire, che tutti quei nomi rimangano vivi nella nostra memoria collettiva, perché il loro sacrificio entri ufficialmente e resti patrimonio indissolubile della civiltà del nostro popolo e serva almeno da sprone ad una cultura della concordia tra le Nazioni.
Non possiamo che essere d’accordo con Anna Maria. E’ nostro dovere porre all’attenzione pubblica un rimedio all’oblio sceso sul sacrificio di quei giovani. Poi la chiesina delle Palmente dedicata agli Alpini è senz’altro il luogo più idoneo per accogliere la loro memoria, perché, seppur non tutti perirono sotto quelle insegne, la maggioranza di loro aveva la penna nera sul cappello.
Quindi l’incitamento che riceviamo dalla lettura del libro di don Lorenzo Angelini: “Alpini di Garfagnana – Strage in Russia 1942-43”, che si trasformi in positiva e fattiva voglia di fare. Don Lorenzo nel libro si sofferma solo nell’elencare i vari morti dei comuni garfagnini, per la Media Valle e Versilia ci fornisce solo il numero, tra cui i 47 di Barga.
Insomma, una base di partenza esiste.
Il Comune e gli Alpini di Barga potrebbero e dovrebbero sentirsene interessati. C’è già qualcuno che si è reso disponibile per un’eventuale raccolta di fondi per l’iniziativa del ricordo, che ravviseremmo, come base di partenza, in una grande e artistica pergamena e con un a lapide con su scritti tutti i nomi dei Barghigiani caduti e dispersi in Russia, per essere posta nella chiesina delle Palmente, ovviamente lasciando spazio ad eventuali aggiunte, perché non sempre gli elenchi si possono dare per definitivi.
La foto pubblicata riguarda il giorno dell’inaugurazione del monumento agli Alpini di fronte agli impianti sportivi. Avvenne il 28 settembre 1952.
Nella foto siamo in Duomo dopo la solenne Messa conclusiva: il Generale Battisti, già comandante in Russia della Divisione Cuneense, decora il gagliardetto della locale sezione degli Alpini retto da Egidio Cecchi, che in Russia aveva perso il figlio Giuliano, detto Pietrino. Si riconoscono Battista Piacenza portabandiera degli ex combattenti, Sergio Ghiloni, il popolare Baffi Rosso. Al centro Clarice Mordini, sorella di Corrado e Leo Lombardini, ufficiali decorati di medaglia d’argento alla memoria.
Tag: barghigiani, alpini, russia, caduti
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