E’ stata inaugurata sabato 7 giugno nelle stanze della Memoria di Piazza Garibaldi una mostra dedicata a Federico Sartori (Milano 1895 – 1938), pittore che ha vissuto una lunga parentesi in Argentina e che negli anni ’20 riscosse un notevole successo anche in Italia dove partecipò alla Biennale di Venezia del 1924. In Italia la sua produzione arytistica comprenbde il periodo che va dal 1920 al 1936.
La mostra di Barga è stata curata dalla nipote Laura Sartori e vede il patrocinio delComune di Barga. Non a caso, perché in alcune delle opere esposte figurano proprio alcuni paesaggi barghigiani.
L’esposizione dedicata a Federico Sartori rimarrà aperta fino al prossimo 7 luglio.
Biografia
Federico Sartori nacque a Milano nel 1865 e ivi morì nel 1938
La sua attività professionale si è svolta in gran parte in Argentina presso La Plata e successivamente a Buenos Aires, per proseguire in seguito a Viareggio, eletta a residenza e luogo di lavoro al suo rientro in Italia nel 1920.
La biografia dell’artista si configura in tre periodi:
-la prima formazione a Milano a bottega come incisore e studente alla Accademia Regia di Belle arti di Brera;
– la lunga parentesi della giovinezza e maturità come emigrante e pittore in Argentina, che coincide
con il momento delle affermazioni e dei riconoscimenti, diventando prima “primo pintor” del Museo de’ La Plata e successivamente “profesor titular” presso l’Accademia di Belle Arti di
Buenos Aires; numerose le sue partecipazioni a importanti esposizioni argentine; diversi i suoi lavori come grafico; in Argentina soggiornò e lavorò per circa trenta anni;
-il soggiorno a Viareggio,periodo molto intenso della sua produzione,con ulteriori visibilità e gratificazioni, sia esponendo a livello locale, sia a livello nazionale, come la Biennale di Venezia del 1924, la Permanente di Milano, la Mostra a Palazzo Pitti di Firenze; diverse opere religiose gli furono commissionate dal Brasile e dagli Stati Uniti; lavorò anche come affreschista a Viareggio
e pubblicitario. In Italia la sua produzione artistica comprende il periodo che va dal 1920 al 1936.
Federico Sartori pittore
“La vicenda artistica e umana di Federico Sartori (Milano 1865-1938) si configura esemplare e analoga a quella di numerosi altri artisti italiani a lui coevi, i quali contribuirono a creare un’arte che seppe narrare attraverso la pittura, in un’epoca di profonde trasformazioni, sia la vita quotidiana,sia “l’immagine” di una società che,evolvendosi, andava creando una nuova iconografia adatta a rappresentarla.Le suggestioni simboliste, il divisionismo, ma soprattutto la facoltà eclettica del liberty,appresi durante l’apprendistato a Milano a fianco di figure quali Vittore Grubicy De Dragon, Vincenzo Morbelli, Gaetano Previati, Giuseppe Pellizza da Volpedo, tracciarono il sentiero sul quale si sarebbe mossa la ricerca artistica del Nostro,prediligendo ora gli uni ora gli altri aspetti,anche a seconda dei temi trattati, senza esimersi dall’evocare altri stili-quali il manierismo e il barocco-quando si trattò di affrontare invece i cicli dedicati all’arte sacra, di cui per altro Viareggio conserva, sia pure al momento celato da uno strato di intonaco uno degli esempi più significativi. La consistenza e la varietà della produzione di Sartori è tale per cui non ci è permesso in questa sede che darne enunciazione: merita e necessita infatti di uno studio lungo e accurato, che auspichiamo possa avvenire quanto prima”…”Sottolineando qui,sia pure di sfuggita,come anche in questo suo avventurarsi e, con fortuna, dall’altra parte del mondo,percorse strade analoghe….a uno svariato numero di artisti, alcuni dei quali ritrovò a Viareggio fra le due guerre, come Plinio Novellini, Luigi De Servi,Ferruccio Pagni…” “Quindici anni,più o meno,furono quelli che Federico Sartori trascorse aViareggio,dal 1920 a metà degli anni Trenta…..copiosa la produzione privata”….e”due committenze a soggetto sacro: la lunetta di S.Dorotea sulla facciata dell’omonimo convento sito in via XX Settembre e tuttora visibile, ma soprattutto il ciclo di affreschi nella chiesa della Misericordia in corso Garibaldi,…dal 1958 ricoperto di intonaco,ma di cui i più anziani a Viareggio conservano memoria,come l’artista…Giorgio Michetti che addirittura lo vide realizzare” e ha lasciato traccia del ricordo di Sartori in una litografia o il compianto Don Carlo Francesconi,che non solo aveva una memoria esatta della loro disposizione all’interno della chiesa,ma lo ha ricordato in alcune sue pubblicazioni, o ancora il pittore Eugenio Pardini.”Si deve” anche” a un articolo di Franco Anichini (“Un pittore nascosto”, Viareggio ieri,settembre 1990) una circostanziata e, finora, unica,rievocazione dell’opera”.La nipote dell’artista per tali affreschi nascosti ” ha … ottenuto recentemente il parere favorevole della Soprintendenza alle Belle Arti di Lucca” . A Viareggio Sartori entrò nel numero di artisti a lui coevi di notevole rilevanza come: Viani, Moyses Levy, Paltrinieri, Sargentini, Catarsini,Chini,Marcucci,per citarne qualcuno ; conosceva anche letterati quali Pea (ritratto in diversi disegni) e Jenco. Un accenno a parte merita l’opera scultorea in marmo di Carrara “Monumento ai caduti” tuttora esistente e in buono stato di conservazione del 1928, che si erige in una piccola piazza di Baiedo, in Valsassina,non lontano da Lecco.(Antonella Serafini,“Sartori:Viareggio, citazioni tratte dal Catalogo della Mostra “Federico Sartori Viareggio”,Galleria Mercurio.Viareggio,2007).
Correlati
Tag: barga, Federico Sartori, Stanze della Memoria
Laura Sartori
28 Giugno 2008 alle 0:24
mostra Federico Sartori
Ringrazio vivamente il sindaco prof.Sereni, e tutto il suo ottimo staff. E’stata un’esperienza emozionante;ho trovato disponibilità e vero spirito di collaborazione.Laura Sartori